Il Governo ha dato il proprio avvallo alla Legge Omnibus 28/2017, recante "Disposizioni in materia di risorse agricole, forestali e ittiche e di attività venatoria" con la quale si è di fatto dato corpo alla riforma della caccia in Friuli Venezia Giulia. Il Consiglio dei ministri, riunitosi ieri, ha infatti deciso di non impugnare la legge regionale, che può ora trovare piena attuazione. Come ha precisato l'assessore regionale alla Caccia e risorse ittiche, Paolo Panontin, con questo atto "si chiude il percorso di riforma dell'attività venatoria. È il coronamento di un lungo lavoro durante il quale la Regione ha trovato soluzioni condivise ai problemi del mondo della caccia rimanendo nel solco dettato dalla normativa nazionale".
Ringraziando tutti coloro che hanno collaborato per superare i parziali rilievi formulati in prima battuta dal Governo, Panontin ha evidenziato che "come spesso accade c'è chi si è prodigato per ostacolare il percorso di riforma ma, a differenza di quanto accaduto in passato, è stata posta grande attenzione ad operare entro i canoni della legittimità. In particolare temevo che alcuni emendamenti votati in Consiglio regionale potessero essere a rischio di impugnativa, ma ne abbiamo difeso la correttezza formale e l'esito è stato positivo".
L'assessore ha quindi auspicato "la costruttiva collaborazione di tutti i portatori d'interesse per definire le ultime questioni necessarie a chiudere il cerchio, ma lavorando con lo stesso metodo adottato finora sono certo che sarà possibile raggiungere a breve anche questo risultato". (Regione Friuli Venezia Giulia)