Il cinghiale e la legge obiettivo ad Arezzo fanno il miracolo di mettere insieme Coldiretti, Confagricoltura e CIA, che notoriamente viaggiano per linee parallele e a volte contrastanti. “Ci aspettavamo un numero di abbattimenti sicuramente superiore, in grado di rendere la legge obiettivo realmente capace di diminuire i danni alle nostre coltivazioni, ma purtroppo, così non è stato” hanno congiuntamente dichiarato le tre associazioni agricole in questi giorni, denunciando nel contempo che "i cacciatori si rifiutano di intervenire".
“Le nostre aziende sono al tracollo - insistono - a questo punto vogliamo avere un quadro dettagliato, area per area, degli abbattimenti; stiamo registrando danni sensibilmente superiori al passato. E minacciano di far pagare i danni ai cacciatori stessi, oltre all’ATC; invitandoli invece a rivendicare assieme "l’ulteriore snellimento delle procedure di applicazione degli interventi”.
"È giusto sottolineare, inoltre - prosegue la nota congiunta - che se si parla principalmente dei devastanti danni provocati alle colture dai cinghiali, vite compresa, occorre non scordarci del flagello caprioli che in particolare per la viticoltura rappresentano un grandissimo problema". Ponendo l'accento sulle modalità farraginose della caccia di selezione e che non aiuta ad intervenire in modo tempestivo in caso di danni alle colture.