Riceviamo e pubblichiamo:
"La Federazione Italiana della Caccia respinge ogni tentativo di strumentalizzazione politica, da qualunque parte esso provenga. Siamo, come più volte detto e ripetuto, favorevoli ad una modifica in senso migliorativo della legge quadro nazionale 157/92.
In tutti i Paesi europei è concesso ottenere la prima licenza di caccia a partire dai 16 anni di età, ovviamente previo il consenso dei genitori o degli aventi patria potestà; addirittura in Francia si comincia a 15 anni, sotto la guida di cacciatori esperti, come del resto si legge anche nella proposta del relatore, Senatore Franco Orsi.
Siamo convinti che l’attività venatoria vada regolata secondo il concetto scientifico di tempi e specie, vale a dire abbandonando la vecchia concezione della rigidità delle date di apertura e chiusura della stagione venatoria. I principi scientifici della caccia conservativa fanno riferimento alle dinamiche reali delle specie selvatiche e non a tempi astratti, oppure definiti per mediazione politica, come avvenuto nel ’92.
A proposito di principi scientifici applicati alla gestione, ricordiamo che la Francia, nel totale rispetto della normativa comunitaria, negli ultimi 9 anni ha cambiato per ben 6 volte la legge nazionale sull’attività venatoria, modificando le specie e i tempi di caccia, rendendola così più aderente alle reali esigenze della fauna e degli equilibri ambientali.
Alla luce di ciò, riteniamo che soltanto attraverso una modifica della legge-quadro 157/92 in senso europeo, sarà possibile dare vita ad un sistema di governance della materia ambientale e faunistica, coerente con i criteri conservativi e con il razionale esercizio del prelievo venatorio.
La Federcaccia restituisce quindi al mittente ogni attacco ingiustificato al proprio modo di operare e di relazionarsi, e si dichiara sin da ora disponibile a qualsiasi azione utile a conseguire l’obiettivo della modifica, quanto più condivisa, alla legge 157/92".