Se c'è qualcuno che le spara grosse, questa è proprio la LAV (Lega AntiVivisezione). Per dare corpo alla sua poco nobile e assolutamente antidemocratica idea di cancellare dalla faccia del paese caccia e cacciatori, nel momento che lancia una campagna per la raccolta di firme abolizioniste, spara dei numeri che - dice - sono il risultato di una prospezione basata su numeri acquisiti da dati statistici di quattro regioni campione.
Insomma, poichè secondo info Ispra i cacciatori sono poco più che seicentomila, ognuno di noi porterebbe a casa quasi mille capi di selvaggina all'anno. L'intenzione è quella di supportare con una valanga di firme, così pensano, una proposta di legge per l'abolizione della caccia e a difesa degli animali selvatici, da presentare al nuovo governo (non al Parlamento), che si insedierà verosimilmente nella primavera 2018.
Chissà quanta gente gli darà retta. L'iniziativa non è da sottovalutare, ovviamente, perchè questi signori, che hanno sottratto spazio e soci alle associazioni ambientaliste che ormai arrancano, dispongono di ingenti risorse che un popolino ignaro ha versato (5x1000), convinto che in Italia esista ancora quella che veniva definita "vivisezione", quando sono ormai anni che certe pratiche di ricerca scientifica sono controllate con maggiore rigore che in qualsiasi altra parte d'Europa (e d'America: abbiamo nostri ricercatori che, per proseguire negli studi utilissimi a debellare gravi malattie nell'uomo, condividono soggetti sui quali da noi non è più consentito operare).
Beh, di fronte a questa mistificazione che prima o poi verrà alle orecchie anche al più disinformato e credulone dei nostri concittadini, quelli della LAV cercano alacremente di sostituire la "clientela" - una gallina dalle uova d'oro - raccontando panzane che anche il più accanito dei nostri avversari non avrebbe l'ardire di sbandierare ai quattro venti. Dopo la balla di quei quaranta milioni di animali scomparsi con cui la LIPU ed altri conquistarono le prime pagine dei principali mezzi di comunicazione (o scomunicazione) di massa - si scoprì poi, anche grazie a Bighunter, che avevano inserito nel novero pure mosche e zanzare - ecco che arrivano questi che ci attribuiscono 500mila capi ogni ora di caccia prevista dal calendario, per un totale di 464 milioni l'anno.
Sarà bene che gli organismi di vigilanza del Ministero della Salute stiano sul chi vive, perchè se queste dicerie strumentalmente pilotate avessero un minimo di corrispendenza nella realtà, si potrebbe assistere al vertiginoso aumento di attacchi di gotta, diabete, malattie cardiovascolari, obesità e altre gravi malattie.
Di sicuro, ci sarà qualcuno che ingrasserà a dismisura. Ma non saranno nè i cacciatori, nè i fortunati amici e vicini di casa dei cacciatori, che potrebbero godere di tanta abbondanza proteica. No, chi ingrasserà di sicuro sarà... indovinatelo voi.
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