Continua in Senato l'iter di riforma della legge sui Parchi, la 394/91. Dopo l'approvazione della riforma da parte della Camera, infatti, la legge è tornata al vaglio dell'altro ramo del Parlamento. Dagli emendamenti presentati in Commissione Ambiente (ben 1072!), dove da settembre è ripreso l'esame dopo la pausa estiva, emerge purtroppo il continuo tentativo da parte di noti esponenti anticaccia di delegittimare l'attività venatoria in ogni modo.
E' il caso della proposta a firma di De Petris, Barozzino, Bocchino, Cervellini, De Cristofaro, Petraglia e Mineo, palesemente incostituzionale, di introdurre una discriminante nella partecipazione delle attività del parco per chiunque sia in possesso di licenza venatoria. Una postilla che di certo non può trovare accoglimento ma che la dice lunga su come la pensano certi parlamentari, punto di riferimento di note associazioni anticaccia.
L'emendamento andrebbe a modificare il capitolo 10 (comunità del Parco), che al comma 1 recita “la Comunità del parco è costituita dai presidenti delle regioni e delle province, dai sindaci dei comuni e dai presidenti delle comunità montane nei cui territori sono ricomprese le aree del parco”. Il testo presentato inserirebbe la condizione “non titolari di licenza venatoria, e dai presidenti delle unioni montane dei comuni non titolari di licenza venatoria”.
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