Botta e risposta tra l'Assessorato regionale alla caccia della Sardegna e il presidente dell'associazione regionale Cpa, Marco Efisio Pisanu. Dopo le critiche ricevute a seguito delle decisioni prese durante l'ultima riunione del Comitato Faunistico Venatorio e non solo, e la relativa richiesta di dimissioni all'Assessore Spano, l'Assessorato all'Ambiente (e alla caccia) risponde punto per punto, respingendo le obiezioni di Pisanu. E lo fa ribadendo la scelta dell'imminente costituzione degli Atc: "Lo scrivente assessorato - scrive la dirigente Paola Zinzula - considera i cacciatori i principali protagonisti della riforma venatoria in Sardegna che vedrà a breve il passaggio dal sistema di caccia controllata a quello di caccia programmata attraverso l'istituzione degli Ambiti Territoriali di caccia e dei suoi distretti di gestione previsti nel Piano Regionale Faunistico in via di adozione". "L'adozione del Piano Regionale Faunistico - dice l'assessorato - si conforma al dovere di adeguarsi al quadro normativo di rango comunitario, nazionale e regionale e ritiene che questo passaggio non sia oramai più rimandabile".
Scrive poi la dirigente: "La chiusura della caccia alla lepre sarda e pernice sarda ordinata dal Tar Sardegna si sarebbe sicuramente evitata con il passaggio dal sistema di caccia controllata a quello di caccia programmata attraverso l'istituzione degli Ambiti Territoriali". In merito alla richiesta modifica del calendario l'assessorato fa presente che qualsiasi modifica deve essere notificata all'Ispra con richiesta del previsto parere e che il parere già espresso dall'Ispra a tale riguardo fosse stato negativo, visto che l'istituto chiedeva un'apertura generale a tutte le specie ornitiche e di piccola selvaggina al primo ottobre.
Risponde Pisanu: "In merito alla memoria difensiva predisposta dalla Regione per il ricorso al TAR stupisce che ci si ostini ad andare contro le argomentazioni della stessa Regione e che si continui a citare una nota ISPRA totalmente disattesa dalla stessa RAS in occasione dapprima nell’attività defensionale e dopo nelle altre attività del CRF", evidenziando poi che "in Consiglio regionale
giacciono alcune proposte di riforma della legge sulla caccia, gradite a tutto il mondo agrosilvopastolare e venatorio che, se approvate, supererebbero di gran lunga la fallimentare idea degli ATC e restituirebbero il territorio ai cittadini".
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