La Regione Abruzzo è stata condannata in appello a risarcire i danni subiti alle autovetture degli automobilisti che hanno avuto incidenti causati dalla presenza di cinghiali e altra fauna selvatica sulle strade.
Nella sentenza si fa riferimento a "comportamenti colposi dell'Ente per aver omesso attività di controllo, come, ad esempio, cartelli, dissuasori e recinzioni, soprattutto in tratti di strada dove erano frequenti attraversamenti di cinghiali, essendosi verificati, tra l'altro, incidenti della stessa natura in passato; quanto al nesso di causalità tra il comportamento colposo della Regione e l'evento dannoso, anche quest'ultimo aspetto risulta pienamente riconosciuto per essere stata fornita la prova del comportamento diligente dei conducenti, i quali hanno agito nel pieno rispetto del codice della strada e, quindi, oltre ad essere esenti da colpe, si sono trovati di fronte alla inevitabilità dell'evento".
"Queste pronunce - hanno dichiarato i difensori degli automobilisti danneggiati - sono importantissime perché, oltre a ribadire il principio, riconosciuto ormai dalla giurisprudenza maggioritaria, della responsabilità della Regione quale Ente preposto al controllo della fauna selvatica, entrano nel merito della questione, statuendo l'avvenuta prova di tutti gli elementi costitutivi dell'illecito aquilano ex art. 2043 c.c., applicabile in materia di danni da fauna" commenta l'avvocato, da anni impegnato in materia di risarcimento per danni da sinistro stradale derivanti da fauna selvatica, in particolare cinghiali. Fonte ASAP, Chietitoday