Come noto, i cittadini lombardi il 22 ottobre sono chiamati alle urne per il referendum consultivo per decidere se avanzare la richiesta per una maggiore autonomia allo Stato su alcune materie. Tra queste una in particolare interesserebbe molto il mondo venatorio lombardo. Lo spiega una nota della Federcaccia lombarda.
"Nello specifico stiamo parlando di quanto previsto dalla Costituzione all’articolo 117 comma 2 lettera s, cioè tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. E’ evidente che se questa competenza fosse richiesta da Regione Lombardia la partecipazione al referendum del 22 ottobre di tutti i cacciatori lombardi sarebbe molto importante. A questo proposito Federcaccia Lombardia si appresta ad inviare una lettera ufficiale al Presidente Roberto Maroni e all’assessore competente Gianni Fava per sollecitare l’argomento ed avere eventualmente una risposta precisa. Riteniamo che si aprirebbero scenari del tutto nuovi nella gestione delle aree protette, nel contenimento delle specie selvatiche invasive a danno dell’agricoltura e del sistema idrografico, nella tutela delle cacce tradizionali e di alcuni beni culturali, a nostro avviso i roccoli, patrimonio della storia della nostra regione".