Il miraggio di uno scranno in Parlamento, che tale rimarrà a giudicare dai risultati dei sondaggi elettorali, fa litigare gli animalisti. Dopo i primi entusiasmi e le aspettative innescate con l'entrata in scena del partito della Brambilla (Movimento Animalista) da parte di diversi personaggi decisi a non perdere l'ultimo treno per entrare in politica, la realtà del continuo calo dei già esigui ipotetici voti disponibili, sta facendo emergere più di qualche dissapore. Gli animalisti, che sembrava potessero unirsi sotto un unico grande intento comune (i diritti degli animali senza se e senza ma), stanno iniziando a darsele di santa ragione e a dimostrare quanto e come siano irrimediabilmente e profondamente diversi.
Il botta e risposta delle ultime ore tra Brambilla e il Partito animalista europeo è un esempio di queste fratture incolmabili. Su facebook la Brambilla scrive una nota dal titolo Diffamatori seriali, dedicato a Stefano Fuccelli e ad Enrico Rizzi, entrambi del Partito Animalista europeo. Fuccelli, secondo la cronistoria della ex ministra, da anni si sarebbe raccomandato a lei per entrare in Parlamento nelle file di Forza Italia e recentemente si sarebbe proposto come vicepresidente del Movimento Animalista con il vincolo di avere assoluta facoltà decisionale. Secondo Brambilla i due avrebbero cominciato poi con le diffamazioni quando la proposta è stata da lei rifiutata. Tra queste presunte diffamazioni c'è, per altro, - lo dirà poi Fuccelli nella sua risposta incalzando la Brambilla sul tema - la vicenda di 200 capre fintamente salvate dalla macellazione (secondo il Partito animalista europeo), per le quali sono stati raccolti 14 mila euro. Soldi incassati da ignari sostenitori che non hanno più saputo nulla, né sulle capre, né sulla destinazione dei fondi.
Nella versione di Fuccelli, anche questa affidata a facebook, i fatti riguardo all'esclusione sono altri. Sostiene di aver rifiutato lui la proposta di entrare nel movimento e non di essere stato messo alla porta, come dichiarato dalla rossa di Calolziocorte. Fuccelli ripropone i messaggi scambiatosi con la Brambilla, dai quali emergerebbe che la stessa ha promesso un posto all'interno della Consulta dei Presidenti, organo più importante e rappresentativo del Movimento. Fuccelli avrebbe invece rifiutato per la presenza di di altri personaggi che ritiene “ricattabili”.
“On. Brambilla, individui tra i soggetti che ha scelto per rappresentare il suo Movimento Animalista la causa del tracollo delle intenzioni di voto nei sondaggi elettorali, attualmente quotato solo all’1% . Attribuire agli altri le colpe dovute unicamente alla sua malagestione denota una assenza di responsabilità e consapevolezza nel suo operato” chiude smaccatamente Fuccelli.
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