L'ennesima sterile polemica contro la caccia, servita sui social, viene da Tarvisio, in Friuli, dove domenica scorsa si è svolta la tradizionale messa di San Uberto. L'aver portato in chiesa un cervo abbattuto, trattato per altro con tutti gli onori della tradizione mitteleuropea, è stato l'ennesimo pretesto per fare un po' di chiasso sui giornali. Un tantino in ritardo, visto che il rito si ripete ogni anno addirittura dal 1888, come precisa sul Messaggero Veneto Claudio Klavora, direttore della Riserva di Tarvisio-Malborghetto.
Poco importa da quanto si celebra questa messa. Gli animalisti si dicono offesi da quella salma esibita in un luogo sacro. Come Guido Iemmi, responsabile istituzionale regionale della Lav, che, sullo stesso quotidiano, si dice esterefatto "perché - dice - qui si tratta di un animale morto, che doveva essere trattato come tale, dandogli una degna sepoltura e non esposto come un trofeo, tanto meno in una chiesa”. Proprio di soggetto da trofeo trattavasi, infatti. Un ben di Dio che probabilmente sarà stato poi condiviso a tavola da commensali cacciatori e dalle loro famiglie, e che seppellire, questo sì, sarebbe stato un vero peccato.
Iemmi altro non fa che cercare di rinverdire la campagna anticaccia della Lav, lanciata in pompa magna sui social poche settimane fa sotto l'hashtag basta sparare, che proponeva una petizione per abolirla. Perchè - il concetto è stato espresso chiaramente - sparare è sparare, che sia ad un animale o ad un essere umano, è la stessa identica cosa. O quasi.
Per raggiungere lo scopo la Lav ha organizzato una due giorni non stop in molte piazze italiane al fine di raccogliere le firme, che si aggiungono a quelle raccolte on line. Come è andata ce lo dice, sempre sul Messaggero Veneto, Guido Iemmi: 600 adesioni a Pordenone e 50.000 in tutta Italia. Un numero che ricalca pari pari quello dei simpatizzanti dell'associazione, probabilmente invitati con comunicazioni dirette ad apporre la firma. Il che significa che la la petizione anticaccia nelle piazze è stata pressochè ignorata dagli italiani.
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