I cacciatori che intendono partecipare alla prossima attività venatoria al cinghiale su tutto il territorio della Sardegna, ma che non hanno fatto le domande nei termini stabiliti dalla normativa, potranno presentare la documentazione necessaria fra il 2 e il 10 novembre.
Lo rende noto la Regione Sardegna, precisando che l’ultima chiamata arriva con una determinazione, emanata dall’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana, che integra il Quarto provvedimento attuativo del Programma straordinario di eradicazione della PSA 2015-2017 recante misure di contrasto al virus nelle popolazioni di cinghiali selvatici e allevati. Il provvedimento interviene quindi sulla riapertura dei termini, scaduti lo scorso 30 luglio, per la presentazione delle istanze di caccia in deroga negli areali infetti nel selvatico e sulle comunicazioni che andavano invece inviate entro il 30 settembre per i territori non infetti. Secondo la normativa è infatti vietata su tutto il territorio regionale la caccia al cinghiale in forma non censita. L’unica consentita è quella effettuata da cacciatori censiti e/o autorizzati.
Una volta ricevute le nuove domande, le ASSL di competenza provvederanno all’istruzione delle istanze in tempo utile affinché il rappresentante dell’ATS nell’Unità di Progetto adotti, entro il 24 novembre 2017, il provvedimento di autorizzazione per le richieste valutate con esito positivo.
Poiché è interesse dell’UdP raccogliere quanti più campioni dai cinghiali abbattuti, nell’ambito del programma di monitoraggio della PSA nel selvatico, e per venire incontro alle richieste dei cacciatori, che tuttavia non hanno presentato le domande nei termini previsti, la nuova determinazione autorizza la caccia in deroga negli areali infetti dall’1 dicembre fino al 29 gennaio 2018, giornata conclusiva del calendario venatorio. Sempre nello stesso periodo, i cacciatori che invieranno le nuove comunicazioni dal 2 al 10 novembre potranno svolgere la caccia al cinghiale nelle zone non infette dal virus della PSA.