Con una nuova disposizione, il Ministero della Salute il 30 ottobre 2017 ha modificato il divieto di utilizzo di richiami vivi acquatici riammettendo all’uso le regioni non segnalate nell’allegato IV.
Il dispositivo allarga il computo delle aree segnalate come a rischio, inserendo interamente alcune regioni che precedentemente erano state segnalate solo in parte. E' il caso di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Friuli. In queste regioni, oltre che in Veneto e Umbria, già precedentemente inserite totalmente tra le aree a rischio, sono vietati i richiami vivi.
Commenta la Federazione Italiana della Caccia: "Federcaccia trova difficile condividere le linee che hanno portato a questa ulteriore limitazione e si adopererà sin dai prossimi giorni per un chiarimento e auspicabilmente una modifica della Disposizione che senza ledere il superiore interesse della salute pubblica e delle attività economiche coinvolte, ne renda meno gravose possibili le conseguenze per i cacciatori".