La Confederazione Cacciatori Toscani annuncia l'avvio di nuove iniziative formative per il rilancio forte della gestione di fauna e territorio in Toscana, attraverso la crescita delle capacità operative dei propri rappresentanti degli Ambiti Territoriali di Caccia. I rappresentanti della CCT negli Ambiti hanno già partecipato ad un primo corso di formazione in collaborazione con il Centro di Didattica Ambientale e Faunistica (CEDAF), l’agenzia accreditata ai sensi della normativa della Regione Toscana per rafforzare le competenze.
"Del resto - si legge nella nota della CCT - proprio i risultati ottenuti dalla Confederazione Cacciatori Toscani nella composizione dei nuovi Comitati caricano sulle spalle della CCT il peso di maggiori responsabilità. In primo piano il tema delle risorse, in crescente costante diminuzione. E’ emersa con forza l’esigenza di affrontare, con coraggio e con proposte forti, il tema ormai non più rinviabile del nuovo modello della caccia nel prossimo futuro".
Ed ecco le proposte: "Servono nuove strategie accompagnate a elementi di razionalizzazione della spesa per assicurare i necessari investimenti sul territorio. Per questo, è stato detto, occorrera' ripensare profondamente il modello organizzativo degli Atc, favorire al massimo la socializzazione dei servizi, assicurare sinergie tese ad evitare possibili drenaggi di risorse destinate al loro funzionamento. Su tali aspetti, gioca un ruolo fondamentale anche la questione danni alle coltivazioni. Con le sole risorse messe in campo dai cacciatori, non sarà più possibile garantire già nel breve periodo sufficienti coperture per un adeguato indennizzo all’agricoltore per i danni subiti da fauna selvatica e su questo tema la CCT ha chiesto alla Regione Toscana l’istituzione di una apposita commissione con le associazioni di categoria, Associazioni Venatorie, Regione ed Atc. L’incontro ha permesso di confrontarsi anche su vari temi concreti (funzionamento e natura giuridica degli ATC, Piano faunistico e modalità per la sua definizione, Centrale Unica di Committenza) e di confermare il giudizio sui limiti ormai acclarati della legge obiettivo per la gestione degli ungulati. Urge un cambio di marcia; significativo al proposito la delibera dell’ATC Siena Nord e Siena Sud che ha deliberato che nel periodo 1 novembre – 31 gennaio la caccia di selezione al cinghiale è sospesa in una fascia di 300 metri dalle zone vocate".
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