Viste le mutate condizioni climatiche, Federcaccia Piemonte, Enalcaccia, EPS, ANLC hanno scritto all'assessore Giorgio Ferrero, e agli uffici caccia di Regione Piemonte chiedendo la revoca del provvedimento di sospensione dell'attività venatoria che ha interessato alcuni CA e ATC delle province di Torino e Cuneo.
"Tale provvedimento infatti - scrivono -, adottato senza un supporto tecnico-scientifico che lo potesse giustificare, ha determinato un grave danno e una discriminazione a carico di migliaia di incolpevoli cacciatori, e questo proprio nel pieno della stagione venatoria, oltre a mettere a rischio la stabilità economica di comprensori alpini e ambiti di caccia, che così potrebbero vedersi costretti a restituire il denaro agli associati che hanno già pagato per quote di ammissione e capi. Inoltre l’interruzione dell’attività venatoria, su un’area molto più estesa di quella realmente interessata dagli incendi, inevitabilmente comprometterà il raggiungimento dei piani di prelievo degli ungulati già approvati dalla Regione stessa, oltre a rendere problematica la questione sul fronte danni agricoli, dove il mancato abbattimento di cinghiali da parte dei cacciatori potrebbe aggravare una situazione assai precaria".
"Le significative precipitazioni delle ultime ore - scrivono le associazioni venatorie - , e le previsioni di altre in arrivo nei prossimi giorni, oltre ad aver scongiurato il pericolo di nuovi incendi, contribuiranno alla bonifica definitiva di quelli già spenti, interrompendo la grave siccità che aveva investita la nostra Regione.
"Ogni altra dilazione di tempo, o nuove limitazione all’attività venatoria, - precisano - comprometterebbero inutilmente la stagione in corso, violando quel diritto all’esercizio della caccia che, sino a prova contraria, viene garantito dalle leggi dello Stato Italiano".
Accedi su WeHunter per parlare della tua caccia preferita