Sarà trattato il 29 novembre il ricorso presentato da Legambiente Sicilia, Wwf e Lipu contro i decreti di autorizzazione della caccia sull'isola di Salina, nelle Eolie, e Marettimo, nell’Arcipelago delle Isole Egadi. In attesa della camera di Consiglio, il Presidente del Tar con proprio decreto ha ordinato, in via cautelare, la sospensione della caccia in queste isole “tenuto conto della temuta gravità ed irreparabilità del danno”.
Il giudice per il momento ha accordato agli animalisti l'obiezione secondo cui questi decreti contraddirebbero il divieto di caccia stabilito per le due isole nel Piano Faunistico Venatorio, riconoscendo che il richiamo contenuto nella parte che motiva i decreti "è fuorviante in quanto la norma che consente l'esercizio della caccia si riferisce esclusivamente alle porzioni di territorio comunque ricadenti all’interno di Atc". Di Paola precisa anche che la tesi necessiterebbe di essere meglio deliberata in sede di esame collegiale e nel contraddittorio delle altre parti in causa (il che è però precluso dalla breve efficacia temporale dei decreti in questione il cui termine coincide con la prossima camera di consiglio utile).
Ad opporsi al ricorso, oltre alla Regione Sicilia, ci sono diverse associazioni venatorie: Federazione Caccia Regno delle Due Sicilie, Associazione Artemide, Caccia Pesca e Ambiente Siciliano, Federazione Siciliana della Caccia, Liberi Cacciatori Siciliani, Sindacato Nazionale Cacciatori, Federazione Italiana della Caccia Consiglio Regionale della Sicilia, Anuu migratoristi Comitato Regionale Sicilia.
Il 29 novembre il Tar si troverà ad affrontare anche le altre richieste animaliste, con le quali si chiede l’annullamento delle altre disposizioni in materia di caccia nelle isole minori circumsiciliane: Egadi, Eolie e Pantelleria. Secondo gli animalisti mancherebbero i pareri tecnici preventivi e obbligatori tra cui quello dell’Ispra.
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