Protesta per la strumentale pantomima messa in piedi dal solito Edoardo Stoppa trattando la vicenda, risalente al 2015, di una rissa che niente ha a che vedere con la caccia.
Il Sindacato Venatorio Italiano chiede rettifica a Striscia la notizia, evidenziando la palese campagna denigratoria in atto nei confronti dei cacciatori italiani. "Infatti - scrive lo Svi - nella puntata del 4 novembre nel servizio andato in onda con titolo “Incidenti” di caccia prende pretestuosamente spunto da un gesto seppur commesso da un cacciatore nel novembre 2015, perseguibile dalla giustizia Italiana per la gravità dello stesso, per condannare un’intera categoria di cittadini che esercitano un loro diritto ed una loro passione".
“Vale la pena precisare che il predetto episodio non rientra, certamente, tra gli incidenti di caccia, in quanto in questo caso vi è stata la volontà di colpire a differenza di quanto invece può succedere durante una battuta di caccia per un colpo esploso involontariamente o per il rimbalzo funesto di un proiettile”.
Lo Svi invita la trasmissione a dar conto della condanna decisa dei cacciatori nei confronti del responsabile di quell'episodio e degli altri di pura delinquenza, ponendo in evidenza che nessuno di questi gesti può essere riconducibile alla caccia che viene esercitata regolarmente nel pieno rispetto delle leggi vigenti.