"Fatta salva l'eventualità che una grande concentrazione di storni possa provocare danni alle coltivazioni agricole, questa bellissima specie di uccelli risulta fondamentale per il mantenimento della biodiversità in Puglia".
Parte da questo bizzarro presupposto Wwf Puglia per chiedere alla Regione la revoca della delibera approvata il 3 ottobre che consente dalla decorrenza dell’efficacia della disposizione (60 giorni dalla pubblicazione sul Burp) fino al 20 gennaio la caccia in deroga allo storno. Posizione alquanto azzardata visto e considerato che la specie, è risaputo, è diventata ormai infestante e una vera emergenza per i produttori di olio e olive.
Wwf Puglia chiede la revoca della deroga pugliese che consente la caccia allo storno, contestando l'aumento del numero di esemplari cacciabili, (30mila) e l'autorizzazione in un'area molto estesa del territorio. Secondo Wwf ciò violerebbe la legge nazionale e regionale, "che per il prelievo indicano caratteristiche eccezionali e stringenti". Per Wwf la delibera presenta numerosi punti oscuri, "senza considerare i reiterati tentativi, sempre bocciati negli anni passati, di consentire la caccia agli storni, specie protetta".
Secondo Wwf si tratta invero di "un regalo alle doppiette" per altro "dopo una stagione molto difficile per la fauna selvatica caratterizzata da incendi, anche nelle aree protette, e da una terribile siccità".
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