Le recenti e tanto attese precipitazioni hanno finalmente fermato l'emergenza incendi. Atre precipitazioni sono attese nei prossimi giorni e ci si augura che pian piano anche il rischio siccità venga superato. Viste le mutate condizioni i Comprensori Alpini torinesi e quelli del cuneese ormai alcuni giorni fa hanno chiesto con sollecitudine la riapertura anticipata dell'attività venatoria, sospesa il 3 novembre fino al 30 novembre. Nellle lettere inviate in Regione si invitano anche i sindaci a revocare le ordinanze comunali che vietano la caccia.
La riapertura della caccia è stata ovviamente sollecitata anche dalle associazioni venatorie Federcaccia, Enalcaccia, Eps e Anlc. Ora, preoccupati per i risvolti sui danni alle coltivazioni, intervengono anche gli agricoltori. Cia evidenzia come la misura sospensiva in vigore interessi un'area estremamente vasta e non abbia introdotto alcun discrimine tra le specie cacciabili dannose per l’agricoltura e le altre. "Una misura sproporzionata, che rischia di arrecare ulteriori danni all’agricoltura di queste zone, già in sofferenza per la lunga stagione siccitosa" scrivono dalla Cia.
“Solo nel territorio della Città metropolitana si stima insistano 30 mila cinghiali, 150 mila in tutto il Piemonte, un numero dieci volte superiore alla capacità di sopportazione dell’ambiente. Con la siccità, la diminuzione delle fonti di nutrimento nei boschi e ora gli incendi, la loro prima reazione è spostarsi alla ricerca di cibo nelle zone coltivate, andando a colpire le aziende alle prese con la stagione più arida dal 1871” evidenzia il comunicato Cia.
“Come Cia di Torino e Cuneo –conclude la nota – chiediamo quindi alla Regione di riaprire immediatamente la caccia alle specie nocive per l’agricoltura ed in particolar modo di rivedere le decisioni assunte verso i comprensori alpini, delimitando le sole aree di esclusione, per consentire il completamento dei piani di abbattimento programmati proprio dalla Regione a tutela dell’ecosistema naturale e dell’economia agricola”.
La Regione Piemonte ha disposto la sospensione della caccia fino al 30 novembre nei CA TO1 (Valli Pellice, Chisone e Germanasca), TO3 (Bassa Valsusa e Val Sangone), TO5 (Valli Orco, Soana e Chiusella), CN2 (Valle Varaita) CN4 (Valle Stura). La sospensione è in vigore fino al 10 novembre per le aree limitrofe a quelle toccate dagli incendi, indicate come i comparti alpini TO2 (Alta Valsusa), TO3(TO4 (Valli di Lanzo), e degli ambiti territoriali di caccia TO1 (Eporediese), TO2 (Basso canavese) TO3 (Pinerolese).