“Siamo la regione che per densità di ungulati è seconda solo all’Austria che è la nazione europea a detenere il record sulla presenza di ungulati con un assetto ambientale assai diverso". E' quanto segnala Confagricoltura Toscana, che al proposito cita le stime della Regione Toscana, ormai vecchie di più di un anno: oltre 450.000 capi, di cui 160.000 cinghiali, 178.000 caprioli, 110.000 daini, 4.500 cervi, 2.500 mufloni.
"Queste densità spaventose - dice Confagricoltura Toscana al termine della sua assemblea annuale - sono una grave minaccia oltre che per l’agricoltura e l’ecosistema anche per l’ordine pubblico con tantissimi, troppi incidenti stradali l’anno che in alcuni casi costano la vita a persone”.
A tutto ciò si aggiunge l'inefficacia della Legge Obiettivo in fatto di abbattimenti. “I dati sugli abbattimenti per la specie cinghiale ad agosto 2017 sono stati 15.842 capi abbattuti (articolo 37 e selezione) manca il dato relativo alle braccate, i piani di prelievo vedono assegnati 35.000 capi per la specie capriolo e 4.632 per il daino (i dati ufficiali saranno diffusi a gennaio 2018), nell’anno 2016 sono stati abbattuti 93.306 capi tra caccia di selezione, articolo 37 e braccate”. Siamo ben lontani dunque dall’obiettivo di sostenibilità ambientale che prevedeva soglie prossime allo 0 di ungulati nelle coltivazioni (aree non vocate) e di 2,5 ungulati ogni 100 ettari per quelle vocate (boschi). Confagricoltura chiede quindi una revisione della legge n. 157/92 ormai vecchia di 25 anni che introduca il principio di una sostenibilità ambientale ed economica nella gestione della fauna selvatica.