"La disponibilità di risorse, capacità strumentali, finanziarie e di personale di Ispra, non permettono lo svolgimento di indagini dirette sul campo e a scala nazionale". E' quanto risponde nero su bianco il Dott. Piero Genovesi, responsabile Ispra dell'Area Pareri Tecnici e Strategie di Conservazione e Gestione del Patrimonio faunistico Nazionale, in una nota protocollata inviata a Cpa Sardegna, che aveva chiesto formalmente di conoscere le motivazioni del mancato monitoraggio delle specie pernice e lepre sarde, oggetto di chiusura da parte del Tar.
Cpa nella sua lettera ricordava ad Ispra il dovere, attribuitole dalla legge 157/92 di censire la fauna selvatica, studiarne lo stato, l'evoluzione e i rapporti con le altre componenti ambientali.
Genovesi tenta di salvare in corner la mission dell'istituto assicurando che lo svolgimento di tali attività è comunque garantito in altro modo. Come? Affidando il lavoro di raccolta dati a volontari (quindi anche ai cacciatori), dunque "raccogliendo ed analizzando informazioni faunistiche raccolte a livello locale coordinando le attività svolte da volontari". A tal proposito viene citato il lavoro sullo studio delle migrazioni attraverso l'inanellamento degli uccelli.
Infine Genovesi offre la disponibilità dell'Istituto alla stessa Cpa, nei limiti della disponibilità di risorse, a fornire il supporto necessario per la programmazione delle attività di monitoraggio per le successive analisi dei risultati ottenuti.