La caccia in deroga in Puglia è un provvedimento necessario per mitigare i danni all’agricoltura e interviene su una specie abbondantissima ovunque lungo la penisola. Così Luigi Le Noci di Arci Caccia Manfredonia risponde al Wwf e alla sua diffida alla Regione.
“Egregi signori del WWF, voi diffidate una regione in base a cosa? Al numero di storni dati in deroga? Quei numeri sono stati dati in base ai documenti rilasciati dall’Uniba (università di scienza faunistica di Bari) e non credo che dei professori universitari siano degli incapaci per occupare una cattedra così importante. Inoltre, sarebbe necessario scrivere verificando de visu il disagio che provoca ai contadini nei propri uliveti, dove non esiste un indennizzo da danno derivato dallo storno. Scrivete che non si è tenuto conto del parere Ispra: lo sapete bene che il parere non è vincolante perché lo mettete in atto su tutte le altre specie… la medaglia si è rovesciata a vostro sfavore in questo caso! Nelle Marche o altre regioni addirittura per salvaguardare l’agricoltura si è dato in deroga anche il piccione e la Tortora col collare!".
”La regione Puglia non arriva a tanto, anche se ci stiamo riempiendo di corvidi che, oltre a danneggiare campi di grano o frutteti, distruggono e si nutrono soprattutto di uova di altre specie di uccelli e questo il WWF non lo dice e non prende provvedimenti nel salvaguardare altri volatili come lo stesso passero visto di frequente nelle città.
"Spero che questa diffida sia solo colpa di una missiva fatta e campata in aria per far vedere che esistono anche le associazione animaliste. Pensiamo a difendere il nostro prodotto oleario - chiude il rappresentante di Arci Caccia Manfredonia - e se proprio ci tenete mettetevi attorno agli uliveti a cacciare gli storni con gli spaventapasseri, solo così chiederemo noi stessi di bloccare la deroga”.