In questi giorni ci siamo abituati ormai agli attacchi del tutto gratuiti dei media nei confronti della caccia ma questa volta pensiamo che sia stato oltrepassato ogni limite, soprattutto se a diffondere notizie così lontane dalla verità è un tg nazionale. Sull'onda delle colpevolizzazioni seguite al tragico episodio del bambino sbranato dai cani randagi di Modica, è andato in onda un servizio al tg5 realizzato dalla giornalista Maria Luisa Cocozza, che, dopo aver elencato i numeri dell'emergenza randagismo (oltre 500 mila randagi in tutta Italia e 1600 comuni fuorilegge rispetto alle disposizioni sul randagismo), ha deliberatamente accusato la categoria dei cacciatori di abbandonare i propri segugi una volta finita la stagione venatoria. Un'accusa che supera ogni immaginazione e che non può che lasciare attoniti tutti i cacciatori che con il proprio cane instaurano un vero rapporto d'affetto e di collaborazione, abituati a vedere nel loro fedele ausiliare un inseparabile compagno di avventura. Senza contare l'aspetto economico, è cosa nota che un cane da caccia richiede un notevole dispendio finanziario per l'acquisto e l'addestramento. Perchè abbandonarlo quindi? Alla giornalista Maria Luisa Cocozza che annuncia sicura la seguente frase “Ma all'origine di tutto c'è l'abominevole pratica dell'abbandono degli animali da compagnia che trasforma il più docile e addomesticato dei cani in un impaurito e affamato killer. Come spesso accade in campagna, dove i segugi utilizzati durante la stagione di caccia poi vengono lasciati allo stato brado per non doverli sfamare quando la caccia è chiusa”, vogliamo chiedere quanti cani da caccia ha contato nei canili o per le strade. A nome di tutti i cacciatori e dei molti che tra voi ci hanno segnalato questa notizia, questa redazione chiede pubbliche scuse alla categoria per tali affermazioni. Vogliamo comunque ribadire che chi abbandona i cani solitamente è chi li acquista o li adotta in maniera superficiale, senza rendersi conto dell'impegno che comporta in cure e devozione. Ricordiamo quello che successe anche in Italia in seguito alla dalmata mania che dilagò in corrispondenza del film Disney La carica dei 101: i canili furono invasi da questa specie, non ci pare sia mai successo con razze da caccia.
Di seguito il link per dire la vostra su questo servizio direttamente alla redazione del Tg5:
http://www.tg5.mediaset.it/cronaca/articoli/2005/10/articolo44.shtml