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News Caccia

Eps: ripartiamo da Puglia e Campania per risolvere i problemi venatori


martedì 21 novembre 2017
    

Riceviamo e pubblichiamo:
 
I problemi venatori del Sud non può risolverli il Sud, in solitudine. Li si risolve insieme, in un contesto nazionale. Con una nota congiunta, Eps Puglia e Campania, scrivono ai rispettivi assessori regionali con delega alla caccia…

La Conferenza delle Regioni e' un momento importante di raccordo delle varie realta' a cui Ente Produttori Selvaggina (Eps) ha sempre guardato con grande attenzione.  Abbiamo da subito apprezzato l’incario all’Assessore Leonardo Di Gioia, della Regione Puglia, di coordinatore della X Commissione Agricoltura della Conferenza Stato-Regioni, con la regione Lombardia come vicario.

Le problematiche riguardanti la fauna selvatica, possano trovare risposte più incisive con valutazioni riguardanti Regioni limitrofe e grandi aree omogenee. La gestione del territorio ha un valore strategico prioritario per valorizzare l’agicoltura, l’ambiente, la biodiversità e la fauna selvatica.

Fra le problematiche di interesse comune, le Sezioni Regionali Eps di Puglia e Campania, mettono in evidenza la questione sulla:

VIGILANZA VENATORIA


Dare una concreta attuazione al piano nazionale di contrasto al bracconaggio dell’avifauna, come stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 30 marzo”, alla vigilia dei lavori di prima stesura della legge di bilancio per il 2018.

Nell’ Accordo in Conferenza Stato-Regioni, predisposto col contributo scientifico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA),  erano espressamente previste due azioni prioritarie urgenti per evitare il pesante assottigliamento del personale di vigilanza venatoria ed ambientale alle dipendenze di Province e Città Metropolitane:

Garantire il mantenimento delle attività svolte dai corpi di polizia venatoria precedentemente gestiti dalle Province, riportando il personale addetto alla sorveglianza al numero in servizio nel 2007, anno dell’ultima rilevazione ISTAT”, attraverso il rientro del personale messo in mobilità forzata verso altre amministrazioni, a seguito dei tagli alle spese di personale operato con le ultime leggi di stabilità.

Rimuovere gli ostacoli normativi alla conservazione delle funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza,  laddove le Regioni abbiano assorbito , assieme alle funzioni di caccia e pesca precedentemente in carico alle Province, anche tutto o parte del personale di vigilanza ittico-venatoria.

Inutile pensare ad un contrasto degli illeciti contro la fauna selvatica ed al presidio del territorio rurale, se permane il blocco del turnover e l’alienazione forzata in altri enti pubblici a seguito dei provvedimenti sulla mobilità del personale degli enti di area vasta, o se non si recuperano le professionalità della vigilanza volontaria ittico venatoria ambientale, ivi compreso il rinnovo dei decreti oramai fermi al palo a seguito del riordino delle funzioni.

I DANNI DA FAUNA SELVATICA


L’agricoltura non può più pagare i ritardi nella gestione dell’emergenza cinghiali. Non bastano indennizzi e spot.- “Dove c’è agricoltura non possono esserci cinghiali” – i palliativi non servono e non possiamo pensare di risolvere un fenomeno come questo recintando tutti gli ettari in coltivazione al sud, soprattutto ora che gli ungulati a causa degli incendi hanno perso il loro habitat. Praticamente i cinghiali si trovano ovunque: nelle piazze, lungo le strade, nelle campagne più vicine ai centri abitati.

LA CACCIA IN DEROGA, CALENDARI VENATORI, RIPRISTINO HABITAT NATURALI

Caccia in deroga prospettive ed attuazione, in un momento particolare, dove necessita il contributo di tutti gli stakeholder interessati. Calendari venatori omogenei per le regioni del Sud, da ricondurre in primis agli archi temporali di cui all’art. 18 della L. 157/92.-Promuovere ed organizzare le attività di ricognizione delle risorse ambientali e della consistenza faunistica, per attuare programmi di interventi per il miglioramento degli habitat naturali, attraverso previsioni specifiche di sostegno, volte alla ricostituzione dei paesaggi rurali tradizionali, anche in modo da incentivare le pratiche agronomiche meglio compatibili con le esigenze di riproduzione, sopravvivenza, alimentazione e rifugio della selvaggina venabile e non.

Ci Auspichiamo che Ella voglia farsi promotore di un incontro tra le Regioni limitrofe e con il coinvolgimento dei più significativi portatori d’interesse, al fine di intraprendere politiche di gestione comune.

Rinnoviamo la più ampia collaborazione per contribuire al rilancio ed alla crescita del settore in un’ottica solidale di caccia sostenibile e biodivesità.


IL PRESIDENTE REGIONALE EPS PUGLIA
(Pasquale Trivisano)
IL PRESIDENTE REGIONALE EPS CAMPANIA
(Filippo Venditti)
Supporto Legale politiche faunistico venatorie EPS componente il CTFVR
(Avv. Bartolo Ravenna)


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