Il Coordinamento provinciale Art.1 di Pesaro Urbino ha espresso la propria contrarietà sugli interventi di caccia selettiva all'interno del Parco del San Bartolo, già autorizzata all'interno dell'area protetta fino al 31 marzo. Articolo 1 invita il Parco a rivedere la sua decisione valutando possibili interventi alternativi.
"Il vero punto di regolazione - spiegano da Articolo 1 al Parco - è rappresentato dalla riproduzione, per cui sarebbe valsa la pena all'interno del Parco, proprio in quanto area protetta e facilmente gestibile, attuare un programma sperimentale di contenimento attraverso la sterilizzazione. Un sistema proposto nel gennaio scorso dal consigliere regionale Gianluca Busilacchi di Articolo 1 MDP, ma ad oggi neanche portato in discussione nelle commissioni competenti”.
“Invece – prosegue il comunicato - contravvenendo al motivo stesso per cui i Parchi naturali vengono istituiti, a difesa della biodiversità e per il godimento di tutti i cittadini, il Parco del San Bartolo è stato regalato ai cacciatori che vi possono accedere in via esclusiva per molte ore al giorno, autorizzati ad usare carabine per sparare all'interno dell'area “protetta”. Un modo davvero singolare di ripristinare l'equilibrio naturale e di garantire la conservazione e la libera fruizione da parte dei cittadini di una delle poche aree naturali dove durante la stagione venatoria si poteva passeggiare senza rischi, in quanto normalmente la caccia nei parchi naturali è vietata”.
“Un approccio gestionale preoccupante – conclude il Coordinamento provinciale di Articolo 1 MDP - quello scelto dal Consiglio direttivo del Parco, che purtroppo pare allinearsi con interventi normativi che penalizzano, anziché rafforzare, il sistema dei Parchi naturali, un bene comune da difendere e valorizzare”.