L'ultimo servizio del Tg5 delle 20,00 andato in onda sul fenomeno del randagismo ha ripreso l'iniziale dichiarazione contestata da gran parte del mondo della caccia dell'edizione delle 13 che neanche troppo sottilmente ha lasciato intendere che un gran numero di cani randagi nelle campagne è costituito da cani abbandonati dai cacciatori una volta finita la stagione della caccia. Tra i vari intervistati durante il servizio, dopo svariate considerazioni sulle possibili risoluzioni del problema (maggiori fondi ai comuni, sterilizzazioni, abbattimenti), a difendere la caccia tirata in ballo in un modo così poco arbitrario, è intervenuto telefonicamente il vice presidente Fidc Gianluca Dall'Oglio dichiarando “La caccia comincia a settembre, gli abbandoni cominciano a giugno quindi è difficile accusare i cacciatori di essere i responsabili di questo fenomeno”. Naturalmente durante l'intervento di Dall'Oglio sono state mandate in onda immagini che con il randagismo non c'entrano, è stato invece mostrato un cacciatore intento a sparare, immagine di sicuro impatto emotivo sul pubblico. Secondo il servizio gli abbandoni dei segugi costituirebbero il 20 per cento dei casi, cosa del tutto infondata. La giornalista Cocozza, autrice del pezzo, prima di dare la parola al vice presidente Dall'Oglio definisce stizziti i cacciatori, richiamando le proteste seguite ai riferimenti inopportuni alla caccia. Lo vogliamo ribadire a gran voce ancora una volta: riteniamo infamanti e colpevoli tali dichiarazioni, siamo molto più che stizziti, siamo offesi.
Guarda il servizio andato in onda ieri sera alle 20: