La Prefettura di Brescia ha sospeso ogni azione di contenimento dei cinghiali in provincia a seguito di un esposto presentato da un'associazione animalista, o meglio dire, anticaccia: la Lac (Lega per l'Abolizione della Caccia).
Il provvedimento è un'altra diretta conseguenza della recente sentenza della Corte Costituzionale, che, dichiarando l'incostituzionalità della legge regionale della Liguria nella parte in cui prevedeva il coinvolgimento dei cacciatori nei Piani di controllo faunistico, di fatto ha creato un problema interpretativo per tutte le altre leggi regionali che lo consentono.
La Prefettura di Brescia ha deciso di sospendere i contenimenti in attesa di verifiche e dell’autorità giudiziaria. E pare che - lo apprendiamo dall Giornale di Brescia - addirittura l'autorità giudiziaria abbia chiesto alla Polizia provinciale un report dettagliato sull’attività condotta dal 2015 ad oggi, anche per accertare che, secondo quanto prevede la legge in materia, gli animali siano stati tramortiti prima di essere abbattuti.
"Una commedia grottesca", commenta Fidc Brescia. "Da un lato abbiamo una Regione Lombardia che promulga una legge ad hoc per regolamentare i danni provocati dai cinghiali alle colture agricole e per contenere una proliferazione che spesso invade carreggiate stradali e spazi pubblici, dall’altro abbiamo chi interpretando le leggi in modo cavilloso insinua i dubbi anche in Prefettura mettendo in condizione chi ha la responsabilità di prendere tempo sospendendo la caccia di contenimento. E gli agricoltori che lamentano i danni? E gli Enti Locali che ancor oggi chiamano la Polizia Provinciale segnalando cinghiali tra case cassonetti e scuole? E le ultimissime chiamate dai produttori di Franciacorta della zona di Adro? Ma chi se ne importa di tutte queste realtà, la cosa importante è mettere i bastoni tra le ruote, tutto il resto è aria fritta".
L'esposto della Lac riguarda anche il porto d'arma ai cacciatori al di fuori della stagione venatoria. Se non è lecita la partecipazione dei cacciatori nelle azioni istituzionali di contenimento della fauna, è il loro ragionamento, men che meno può considerarsi opportuno autorizzare i cacciatori a girare armati al di fuori della stagione venatoria. Per la Lac si tratta niente meno che di porto d’arma abusivo. Un reato di cui, sempre secondo la Lac, dovrebbero rispondere penalmente gli ufficiali di Polizia provinciale che hanno impartito l’ordine di abbattimento.