E’ già, sarà forse una forma culturale ma, anche questa volta è il feroce “predatore mediatico” che, a spese dei contribuenti, si impossessa del mezzo televisivo pubblico per dare voce ad una sparuta orda di estremisti calunniando e sproloquiando falsità su una categoria di cittadini onesti e super controllati.
Il Sindacato Venatorio Italiano intende esprimere a nome di tutti i cacciatori Italiani enorme sdegno e rammarico in merito a quanto esposto durante la trasmissione “indovina chi viene a cena” nella puntata andata in onda la sera del 04.12.2017. Infatti, durante tutta la trasmissione, si è voluta palesemente screditare la figura del cacciatore informando in maniera distorta i telespettatori (di un emittente pubblica!) affermando un’infinità di nefandezze senza possibilità di un contraddittorio con una rappresentanza della categoria!
Nefandezze che hanno toccato in maniera assolutamente inesatta la questione inerente le vittime della caccia divulgando dati assolutamente infondati forniti dall’Associazione vittime della caccia e trasmessi “ad arte”! In più, sono state date al pubblico informazioni non veritiere riguardo le spese che ogni praticante l’attività venatoria sostiene ogni anno! Ulteriormente non rispecchianti la realtà, sono state le notizie divulgate in merito all’indotto generato da tutto il movimento che l’attività venatoria genera annualmente! Ed in fine, assolutamente non rispondenti ai dati reali, sono stati i grafici e le affermazioni fatte relativamente alla superficie riservata alla caccia sul Territorio Nazionale!
Tutto questo poiché l’argomento principale della puntata, il lupo, specie tra l’altro non cacciabile in Italia così come l’orso, è stato completamente abbandonato per virare capziosamente su tematiche che evidentemente, a giudizio degli autori della trasmissione, avrebbero in qualche modo a che fare con l’attività venatoria.
Come spesso è avvenuto in altre trasmissioni tese a diffamare l’attività venatoria ed i suoi praticanti, dopo un accenno riferito al “canide” come attore principale (peraltro con un servizio girato in USA che nulla ha a che vedere con la realtà italiana!), si sono trattati argomenti come l’uccellagione praticata per fini ludici o culinari, il bracconaggio ed affermate un’infinità di nefandezze che nulla hanno a che vedere con la Vera Attività Venatoria.
Pertanto, invitando anche tutte le altre Associazioni di categoria riconosciute ad intervenire presso la Direzione dell’emittente televisiva in merito ai fatti avvenuti durante la citata trasmissione e ricordando che i titolari di porto d’armi ad uso caccia sono persone dalla fedina penale pulita, con la presente, Sindacato Venatorio Italiano, chiede di essere contattato per concordare una rettifica e specifica ex art. 8 Legge n.47/1948 e succ. mod. nonché ex Legge n.223/1990 delle informazioni date e non rispondenti a verità o per programmare un giusto contraddittorio in una delle prossime puntate della citata trasmissione.
Si invita inoltre a dare risposta in merito non oltre il termine di cinque giorni dopodiché, non ricevendo cenno in tal senso, questo Sindacato si vedrà costretto a dare mandato al nostro ufficio legale per tutelare i diritti dei nostri iscritti e di tutti i praticanti l’attività venatoria sul Territorio Nazionale nelle opportune sedi giudiziarie.
Sindacato Venatorio Italiano