Dopo l'annuncio della Brambilla della sua intenzione di proporre un nuovo referendum per l'abolizione della caccia, sono diverse le reazioni contro l'esponente Forza Italia /Movimento animalista. A protestare sono soprattutto i colleghi di coalizione della Lega Nord. L'assessore regionale lombardo all'agricoltura, Gianni Fava, interviene difendendo la caccia nel suo complesso. "La caccia e' territorio, storia e tradizione. In una regione come la nostra questi restano capisaldi, in questi anni in cui ho ricoperto la delega di assessore all'Agricoltura i cacciatori hanno garantito presidio e sorveglianza sul territorio e, in questa fase, ci stanno aiutando seriamente sul tema del contenimento delle specie alloctone, si pensi alle nutrie, ai cinghiali e agli altri ungulati che arrecano danni all'agricoltura".
"Un'uscita sconveniente per una serie di motivi - ha proseguito Fava, in merito alle affermazioni di Brambilla -. Innanzitutto non si capisce come possa prendersi impegni di coalizione e asserire come un'eventuale coalizione di centrodestra sarebbe pronta a presentarsi con un programma elettorale con cui si abolisce definitivamente la caccia". "Mi chiedo - ha osservato Fava - come pensi la signora Brambilla di sostituire queste figure, ed eventualmente con quali risorse pensa si possa far fronte a una corretta gestione e controllo del territorio in assenza di un numero cosi' elevato di soggetti che - gratuitamente, come volontari - si sono sostituiti all'ente pubblico quando questo non e' riuscito a garantire analoga tempestivita' e presenza sul territorio".
Intervengono anche i parlamentari Borghesi, Fedriga e Centinaio. “L’attività venatoria fa parte della storia del nostro Paese – dichiara il deputato bresciano Stefano Borghesi - , è una passione radicata nella nostra tradizione e cultura da decenni che anzi andrebbe valorizzata e non abolita! A tutto questi si aggiunge un indotto non indifferente: tra produzioni di armi sportive, licenze per la caccia e acquisti nel settore armiero, l’attività venatoria genera diversi miliardi di euro e garantisce migliaia di occupati in tutta Italia.”
“La Brambilla vive su Marte - ribattono Massimiliano Fedriga e Gianmarco Centinaio -. Da noi non ci sarà mai alcun appoggio a una proposta simile. Siamo per il rispetto delle regole, contro il bracconaggio ma sosteniamo cacciatori e volontari che garantiscono tutela ed equilibrio sui territori. C'è una reale emergenza cinghiali che sta distruggendo interi pezzi di Paese, chi vive nella realtà ne è consapevole. La sua folle proposta mette a rischio migliaia di posti di lavoro: pensa forse di assumerli tutti?”.