Quando la disinformazione non è un'operazione architettata ad arte spacciata per giornalismo d'inchiesta, vedi Indovina chi viene dopo cena?, allora è proprio frutto di una certa leggerezza (leggi ignoranza) da parte di giornalisti un po' troppo superficiali.
Chissà a cosa stava pensando per esempio colui che qualche tempo fa per un giornale di Varese scrisse che tra i valori sequestrati ad un imprenditore c'era anche una zanna di mammut "di valore inestimabile anche perchè la caccia è vietata”. La gaffe, come è chiaro dalla foto che circola in queste ore sui social, è stata pubblicata sull'edizione cartacea e l'articolo è giustamente sbeffeggiato con commenti del tipo “Ma per cacciare i mammuth si possono usare armi da fuoco, o bisogna adeguarsi e usare le tradizionali lance con punta in selce?” o “devo nascondere la testa della tigre con i denti a sciabola che ho cacciato ieri” e ancora “allora anche gli animalisti avevano ragione a protestare contro Spielberg! Devo ricredermi”. C'è chi scherzando ipotizza un abbattimento in deroga del pachiderma, visto che la caccia è vietata.
Un altro bell'esempio (che è solo uno tra i tanti del genere) è la notizia di ieri del povero cinghialino fufi, amico dei bambini, abbattuto da qualche cattivone di un cacciatore in quel di Cuorgnè, in Piemonte. Pare si facesse coccolare come un animale domestico e che, parole del giornalista Leonardo Di Paco su CronacaQui Torino, “aveva vinto la diffidenza degli uomini, quegli stessi uomini che poi l'hanno ucciso”. Un deprecabile gesto che ha messo fine "ad una favola di amicizia tra uomo e animale che aveva conquistato il cuore di tutta Cuorgné”. Tralasciando i toni volutamente melensi, nel corso della lettura dell'articolo si scopre che a raccontare questa bella storia è un tale Marco Maggio su facebook, il quale ignorando forse di palesare ai suoi follower un reato, racconta senza remore di averlo avvicinato buttandogli del pane secco, perchè era rimasto solo e aveva fame. Il che ha portato poco dopo la bestia a fidarsi di tutti e a farsi accarezzare senza paura. Insomma questa purtroppo è l'educazione faunistica che passa ai cittadini da certi giornali. |