Matteo Anfossi,
presidente di Federcaccia Liguria da subito ha appoggiato l'iniziativa di sciopero delle doppiette lanciata dal
senatore Franco Orsi e ieri ha ribadito le posizioni
assunte dai cacciatori liguri “Non terremo neppure più puliti i sentieri, vedremo dopo un anno cosa dice la gente”. Una soluzione drastica che si rende necessaria per
ridare dignità alla caccia “Veniamo chiamati per fare un’opera sul territorio - ricorda Anfossi - Mica ci fa piacere abbattere femmine di cinghiale gravide o i piccoli. Ma lo facciamo gratuitamente perché c’è una necessità. Però
la nostra categoria non può essere aggredita. Così ci
rifiuteremo di partecipare ad abbattimenti selettivi, e alla pulizia dei sentieri che serve a noi ma anche alle persone che vogliono passeggiare nei boschi”.
A scatenare la protesta è soprattutto la
campagna denigratoria in merito alla proposta di portare la caccia a 16 anni: “i cacciatori si sono sentiti insultati” dice Anfossi “Io ho iniziato a quell’età. Si fa così in tutta Europa, addirittura in Francia a 15 anni: all’estero ci prendono per matti. Anche perché i ragazzi che vanno a caccia non sono quelli che bevono e si impasticcano, altrimenti non otterrebbero il porto d’armi. Ed è evidente che il fucile non sarebbe loro, ma glielo presterebbero il papà o lo zio. Non obbligo nessuno, ma
l’educazione si riceve a una certa età: a 18 anni i ragazzi pensano già ad altro”. Spesso chi parla della legge non l’ha neppure letta, almeno si informi: siamo stufi di sentirci chiamare macellai”.