Una nuova sede per dare un segnale chiaro ed inequivocabile di vitalità e di fiducia nel futuro: è questo il significato che la Federcaccia Toscana ha voluto attribuire alla propria scelta. Non un semplice cambio di indirizzo dunque, dettato da meri motivi di opportunità o convenienza, ma un passaggio importante del progetto di costruzione della casa comune dei cacciatori toscani.
Una festa iniziata con la celebrazione dell’Assemblea della Confederazione cacciatori Toscani e proseguita poi con la benedizione della sede e le prolusioni del presidente regionale Moreno Periccioli, dell’assessore regionale Marco Remaschi, dello storico Zeffiro Ciuffoletti, autore della “Storia dell’associazionismo venatorio in Italia”, a tutt’oggi l’unica opera scientifica sull’argomento e conclusa dal presidente nazionale di Federcaccia, Gian Luca Dall’Olio.
Moreno Periccioli ha iniziato il proprio intervento con un ricordo commosso di Massimo Cocchi, il dirigente recentemente scomparso, rammentando come “questa nostra nuova sede è parte del lavoro di Massimo: con lui – ha detto Periccioli - abbiamo pensato e concretizzato questa scelta, importante non solo per la nostra vita associativa”.
Centrale il tema delle prospettive: “Dobbiamo interrogarci su alcuni temi: il modello di gestione degli ATC è superato dai fatti, come superata è la cultura che ne determinò la nascita; un nuovo protagonismo di gestione responsabile di società di cacciatori ed agricoltori può essere una ricetta. Il calendario venatorio, il prelievo sostenibile, la conservazione della specie, la tutela della biodiversità, non possono stare immote nelle tavole della legge, ma debbono essere dettate da scienza e conoscenza”.
Una riflessione ed una progettualità che postula con forza l’unità del mondo venatorio: “Non un tentativo di recuperare e ricomporre antichi dissidi in famiglia, ma quello più esaltante di sentirsi tutti egualmente protagonisti di un progetto per il futuro della nostra comune passione, con l’ambizione di tramandare alle prossime generazioni lo straordinario lascito che abbiamo avuto in eredità dalla storia dell’umanità”.
Del riconoscimento del ruolo dei cacciatori e del rilievo del progetto unitario della CCT ha parlato l’assessore regionale Marco Remaschi che ha riconosciuto la necessità di ripensare l’esperienza toscana e di rilanciare il confronto. Infine il presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio ha fatto propri gli stimoli e le sollecitazioni del professor Zeffiro Ciufforetti, accogliendo il suggerimento di costituzione di un think tank per restituire respiro strategico alla riflessione sul futuro della caccia nel nostro Paese.