“L’imminente rinnovo delle cariche all’interno dei tre Atc regionali ci offre l’occasione per formulare alcune considerazioni e, soprattutto, proporre il nostro programma di partecipazione alla gestione del territorio”.
Così in una nota la Federcaccia umbra. “Sono ormai trascorsi circa venti anni dalla costituzione degli Atc umbri; riteniamo che vadano rivisti alcuni aspetti, soprattutto alla luce delle recenti considerazioni che hanno sancito la natura pubblica degli Ambiti, con tutte le conseguenze in ordine alla operatività corrente e alle responsabilità personali ricadenti in capo ai singoli componenti il Comitato”.
Secondo Fidc Umbria “i nuovi Ambiti dovranno essere dinamici, efficaci e sempre più professionali”. Le questioni più stringenti sono: “Progetto complessivo, finalizzato alla produzione e immissione, per un vero rilancio di specie selvatiche come Lepre, Fagiano, Starna e Pernice rossa (Progetto che Federcaccia ha già elaborato e presentato sia alla Regione che gli Atc ed è in sperimentazione in alcune Zone di Ripopolamento e Cattura); Distretti di caccia e danni all’agricoltura derivanti da fauna selvatica; Sensibilizzazione e promozione ad ogni livello delle attività che ogni Atc svolge; Omogeneità e uniformità amministrativa e gestionale degli Atc umbri; Gestione accordi interregionali per l’interscambio dei caccitori umbri e extra regionali; Promozione del volontariato per la gestione del territorio".