La seconda Commissione consiliare della Regione Basilicata, presieduta da Giannino Romaniello (Gm) ha licenziato, ieri, a maggioranza, la proposta di legge “Misure straordinarie per contrastare l’emergenza cinghiali in Basilicata” d’iniziativa del consigliere Robortella (Pd), che ha ottenuto il voto favorevole dei consiglieri Miranda Castelgrande (Pd), Bochicchio (Psi), Soranno (Pp) e Rosa (Lb-Fdi), l’astensione del consigliere Romaniello (Gm) e il voto contrario del consigliere Leggieri (M5s).
Con il provvedimento si individuano le aree vocate e quelle non vocate (zone problematiche per una o più specie di ungulati selvatici); si realizzano, attraverso adeguate forme di gestione faunistico-venatoria e di controllo, gli obiettivi previsti nelle aree a diversa vocazione; si monitorano le azioni condotte per valutarne l’efficacia in termini di riduzione dell’impatto di tali specie nei confronti della biodiversità e delle attività antropiche, con particolare riferimento ai danneggiamenti alle colture e alle attività agricole, alle opere destinate all’agricoltura, alle attività selvicolturali e alla viabilità nelle aree non vocate e vocate; si favorisce la creazione di percorsi di filiera relativi alla gestione delle carni degli ungulati selvatici e la valorizzazione della risorsa.
Per consentire il prelievo selettivo la Giunta regionale, previo parere dell’Ispra, approva annualmente, con riferimento alle aree non vocate e non soggette a divieto di caccia, un piano di prelievo selettivo. L’utilizzo delle diverse metodologie di caccia viene deciso dalla Regione in accordo con gli Atc (Ambiti territoriali di caccia) o con i gestori degli istituti privati e il soggetto che coordina gli interventi. Nelle aree vocate i piani di prelievo sono realizzati nel rispetto del calendario venatorio (Agenparl).