In un comunicato, l'Anuu di Piacenza rende noto che in una riunione convocata dalla direzione regionale è stato comunicato che per il 2018 a causa dei notevoli carichi di lavoro e per carenza di personale, nel corso dell’anno 2018 l'ufficio territoriale regionale potrà garantire solamente due sessioni d’esame per l’abilitazione venatoria e una sessione d’esame per l’abilitazione alla caccia collettiva al cinghiale. Nulla in programma quindi per Selecontrollore, Capo Squadra per la caccia al cinghiale, Conduttore cane Limiere, Conduttore cane da Traccia, Cacciatore abilitato al prelievo del Cervo, Coadiutore per il controllo dei cinghiali e dei predatori.
Viste le difficoltà dichiarate, i rappresentanti delle Associazioni presenti, hanno manifestato la loro disponibilità a collaborare nell’organizzazione degli esami. Cosa rifiutata dalla Stacp piacentina, che ha dato l'ok solo per i corsi, con la possibilità per i candidati di effettuare l'esame negli altri organi territoriali dell'Emilia Romagna. “A nostro avviso – scrive l'Anuu piacentina - questa proposta “in primis” penalizza gli agricoltori, i cinghiali e i cervidi sono in continuo aumento, i media locali ultimamente non hanno fatto altro che parlare dei danni alle coltivazioni agricole”. C'è poi il rischio, segnala l'Anuu, che l'abilitazione ottenuta in altre province non sia ritenuta valida a Piacenza.
“Il cacciatore è l’unica specie realmente in via di estinzione, perché i giovani cacciatori piacentini a partire dal 2018 avranno delle serie difficoltà a sostenere i vari esami di abilitazione per la caccia agli ungulati e per i coadiutori per il controllo dei predatori così come prospettato dallo STACP di Piacenza nella riunione del 21 dicembre 2017 alle Associazioni Venatorie. Quanto sopra non fa altro che penalizzare il mondo venatorio piacentino; la scomparsa dei cacciatori non sarà un beneficio, ma comporterà pessime conseguenze per l’ambiente: chi si occuperà di indennizzare i danni all’agricoltura e alla biodiversità causati dalle specie invasive e alloctone? Chi tutelerà l’incolumità delle persone da incidenti stradali e chi monitorerà possibili zoonosi trasmesse all’uomo dalla fauna selvatica? Chi fornirà a titolo gratuito ai ricercatori sul campo materiali e osservazioni sulla fauna selvatica? Oltre a comprimere i diritti dei cacciatori con giornate di caccia fisse, riduzione degli orari, del carniere, delle specie, dei periodi consentiti, nell’anno 2018 si aggiungerà anche la difficoltà a sostenere i vari esami di abilitazione. Lasciamo ai lettori ogni pensiero e ogni commento”.