“Non possiamo assistere passivamente ad uno snaturamento del ruolo degli ATC, sempre meno organi di gestione reale del territorio a fini venatori, sempre più para-uffici pubblici, immersi in un confuso quadro normativo, soggetto a sistematiche interpretazioni”. Inizia così una nota di protesta del Coordinamento dei Presidenti degli ATC Toscani nella quali si accusa la Regione Toscana di aver sottovalutato la situazione. Il coordinamento già il 5 ottobre aveva proposto all'Assessore e al Dirigente una Agenda Atc con un tavolo di lavoro settimanale sui temi urgenti.
"Se non si organizza una unità operativa regionale che pianifica gli incontri, assume o propone temi, si confronta tecnicamente, quindi formula soluzioni per gli ATC - scrivono - , non possiamo mai uscire dalla crescente precarietà che finirà, in breve tempo, per esplodere e far diventare politicamente determinante, ciò che è ancora annoverabile nella dimensione tecnico-giuridica".
Gli argomenti di una utile agenda:
1 - natura giuridica pubblicistica: applicazione delle norme previa definizione di procedure codificate, istruttoria dei quesiti e loro definizione;
2 - natura giuridica privatistica: definire indirizzi, ambiti e limiti di autonomia, per evitare eccessive divaricazioni che, nel tempo, potrebbero verificarsi;
3 - riordino di funzioni nella gestione del territorio: l'impianto attuale è quello di una rarefazione degli istituti pubblici per riprodurre e irradiare la piccola e pregiata fauna stanziale sui territori circostanti. L'esplosione degli ungulati impatta su questo assetto gestionale del territorio fino a contraddirne le vocazioni. Inoltre la disarticolazione di competenze tra vari Uffici ed ATC, circa la gestione di AFV e AAFV nonchè per le procedure di presidio efficiente delle pratiche di controllo, secondo l'art. 37, complica la visione di insieme delle buone pratiche gestionali e, come dimostrato, porta a esplosione dei danni alle colture, per il continuo formarsi di sacche di concentrazione degli ungulati;
4 - Nomina urgente del Revisore dei Conti: Organi statutari degli ATC e, nelle more, criteri uniformi per la chiusura dei bilanci (es. natura tributaria del 10% da versare alla Regione, anche ai fini di determinare le varie percentuali si spese ammissibili, modalità per la definizione di "cacciatori iscritti", etc.);
5 – Centrale Unica di Committenza: tema di grande attualità, constatato che gran parte degli ATC, per operare nell'urgenza di incarichi scaduti o in scadenza, hanno già provveduto a convenzioni con strutture di committenza pubbliche, peraltro a costi irrisori.
6- Linee Guida e Perizie danni: con l'approvazione dei vari provvedimenti sono venuti meno i regolamenti provinciali che definivano la materia. Il PRAF è stato depotenziato a favore di altri strumenti regionali quali il Piano di Sviluppo Regionale ed il Piano di Sviluppo Rurale. Crescono i danni in tutti gli ATC Toscani, particolarmente nelle aree a forte e pregiata vocazione vitivinicola, a fronte della riduzione degli introiti che i medesimi ATC incassano dai cacciatori iscritti. Essendo spesso i medesimi oggetto di considerazioni lesive circa il ruolo dei periti estimatori, occorre che la Regione Toscana elabori, al fine di uniformare procedure, tempi e metodologie, ivi incluse fonti certe per la determinazione dei prezzi dei prodotti agricoli, per tutti gli ATC e per l’intero territorio toscano (vorremmo dire anche per Parchi e Riserve Naturali) delle LINEE GUIDA, anche per le prevenzioni, ancor prima che sul rilevamento, stima, accertamento e liquidazione dell’indennizzo. A tal fine le LINEE GUIDA dovrebbero fare pernio su: introduzione dell’obbligo di progettare opere di prevenzione contestualmente alla progettazione di strutture (allevamenti , piantagioni come vigneti, frutteti, oliveti, orticole) supportando con finanziamenti del PSR 2014-20 e/o Assicurazione del rischio mediante polizza collettiva regionale agevolata.
Può essere disposta dalla Regione l’istituzione di un albo regionale dei periti estimatori dei danni da fauna selvatica, opportunamente formati e periodicamente aggiornati, all’interno del quale gli ATC individuano i
periti da incaricare, sull’esempio di quanto fanno i tribunali per gli albi dei CTU.
7 - compensi ai Presidenti eletti tra i designati dal Consiglio Regionale: l’inadeguatezza della norma ha generato una contraddizione insopportabile. Non potendo essi percepire alcuna indennità, l’unico compenso mensile è il gettone di presenza del solo Comitato, circa 30-60 euro lordi (1-2 sedute mese). Serve una revisione della norma.
8 - Vigilanza Venatoria: l'argomento ha varie complessità, tuttavia è indubbio che la gestione del territorio a fini di esercizio dell'attività venatoria, senza una adeguata, sistematica e determinata vigilanza verso la popolazione dei cacciatori e in primis contro il bracconaggio e senza un presidio diffuso, ben oltre gli Istituti Pubblici, dell'intero singolo ATC, è pressochè vana o comunque con elevati livelli di inefficacia.