Il presidente dell'Arcicaccia Sorrentino ha scritto ai presidenti e ai segretari dei principali politici italiani (con l'esclusione presumibilmente volontaria del Movimento 5Stelle), per richiamare la loro attenzione sui problemi della caccia. Questo il testo della lettera.
Oggetto: lettera di fine Legislatura ai Partiti presenti in Parlamento e a quelli che verranno.
Gentili Segretari e Presidenti,
la Legislatura è finita e, per quanto non è stato fatto dal Parlamento in materia di gestione della fauna selvatica, sono rimasti aperti i problemi all’agricoltura italiana che derivano dall’impossibilità al corretto controllo delle specie selvatiche.
Risorse economiche del mondo venatorio che potevano essere investite in ripristini ambientali, produzione e protezione di fauna selvatica e nel recupero di biodiversità, sono stati, in modo sicuramente insufficiente essendo solo quelle dei cacciatori, utilizzate per risarcire parzialmente aziende agricole colpite dalla presenza fuori controllo delle specie selvatiche e tra queste, il più “famoso” è il cinghiale. Ma ci sono anche specie esotiche, aliene, che mortificano per la loro eccessiva presenza il lavoro degli agricoltori italiani e ormai in ogni parte del Paese, poi il randagismo causato dall’abbandono dei cani da parte di cittadini che hanno un’interpretazione alterata del benessere animale. Queste condizioni gravano sugli agricoltori, dentro e fuori le aree protette.
La classe politica che in questa legislatura ha ignorato le soprarichiamate problematiche e non ha dato norme utili per effettuare prelievi e forme di caccia finalizzate a mantenere l’equilibrio tra le specie.
Il futuro delle nostre aree rurali, per questi temi sottovalutate rispetto alla organizzazione in altri Paesi, non ha di che gioire. Temiamo non siano state dimenticanze ma, purtroppo, mancanza di volontà politica come sembrano confermare le prime battute della campagna elettorale appena iniziata.
La corsa delle “coalizioni”, dei Movimenti, dei Leader a riciclare rappresentanze autodefinitesi verdi, ancorchè rottamate precedentemente e più volte negli anni dal voto popolare, è emblematica della rincorsa al fanatismo animalista estremista, ad un integralismo estraneo alla cultura positiva, fertile di un profondo e duraturo rispetto dell’ambiente e di una economia verde, “pulita”, tradizione dei contadini italiani.
Meglio per la politica in crisi riciclare verdi e fascio-animalisti? Meglio il Parlamento degli animali o essere rappresentativi di donne e uomini di questo Paese, tutori operativi delle campagne?
Abbiamo un importante patrimonio faunistico grazie ad un presidio ambientalista di chi, in quei territori, vive: coltivatori, cacciatori, allevatori.
Noi, parte di questa comunità non abbiamo dubbi sulla necessità che a rappresentarla in Parlamento domani, dovrebbe essere la “buona politica”.
Per la Befana 2018, dovremmo donarvi carbone. Non lo faremo perché è inquinante. Per le elezioni vorreste in dono voti, ma non sarà così se continuerete nella politica seguita fino ad oggi. Che il 2018 porti buone notizie ai cittadini. Ne hanno molto bisogno.
Cordiali saluti
Sergio Sorrentino