Un cambio di passo: è questo il messaggio forte e chiaro che viene da Siena dove una platea di oltre centocinquanta partecipanti ha risposto alla chiamata della Confederazione Cacciatori Toscani, ed ha seguito con attenzione gli interventi dei presidenti degli ATC senesi (Roberto Vivarelli, Siena 03 Nord e Franco Cassioli, Siena 08 sud), dei tecnici faunistici ( Federico Morimando, Francesco Santilli e Davide Senserini) presenti i presidenti e rappresentanti delle associazioni venatorie aderenti alla CCT.
In primo piano la crisi degli ATC che non è solo di gestione ma anche di modello: “Un arco di temi e problemi - ha detto tra l’atro il segretario della CCT Marco Romagnoli - che vanno dalla crisi della piccola selvaggina, all’insoddisfazione diffusa per i risultati dei piano di controllo mentre procedure e risorse finiscono per inficiare l’operatività degli Ambiti. Serve adesso un tavolo di regia”.
Temi ripresi dai due presidenti degli ATC senesi, Vivarelli e Cassioli che hanno proposto un’alleanza con gli agricoltori per la soluzione dei problemi e la costituzione di un tavolo per discutere le scelte del nuovo piano faunistico, passaggio fondamentale per rivisitare il complesso delle strutture faunistiche. Un grido d’allarme arriva anche da Confagricoltrura, che ha lamentato la mancanza di riferimenti istituzionali in questa difficile fase di passaggio, ha manifestato forte preoccupazione per i risultati della legge obiettivo e per la sopravvivenza stessa degli ATC: “Serve un cambio di passo, - ha detto Gianluca Cavicchioli - o se ne potenziano le strutture o gli ATC sono destinati a morire”. Ampio e approfondito il contributo dei tecnici faunistici che hanno indicato le strade da seguire per ricostituire un adeguato patrimonio di habitat e di piccola selvaggina. La palla adesso passa alla Regione, da cui si attendono con urgenza risposte all’altezza della posta in gioco. (Confederazione Cacciatori Toscani)