La ricerca scientifica è l'arma migliore a disposizione per difendere le tradizioni venatorie. Lo ha detto il tecnico Fidc (Avifauna Migratoria) Michele Sorrenti, in un'intervista rilasciata all'Eco di Bergamo. “Abbiamo ricerche in corso su alzavola e beccaccia con risultati inviati per pubblicazione sulle riviste riconosciute di ornitologia scientifica internazionale e le abbiamo già esposte anche ad alcuni congressi. L’obiettivo è quello di identificare le aree riproduttive, la fenologia della migrazione, soprattutto quella prenuziale. Le due specie non hanno problemi di conservazione e le nostre ricerche sono servite per intervenire nella redazione dei calendari venatori, come in Umbria e Basilicata per la beccaccia e in Liguria per quanto riguarda l’alzavola”.
Questi dati, ha ribadito Sorrenti, saranno utilizzati nel corso del 2018 a livello europeo e saranno portati da Fidc attraverso Face per ridiscutere i key concepts su tutte le specie.
Sorrenti, tra gli altri, ha parlato anche del tema deroghe. “Per queste ultime abbiamo chiesto appuntamento alla Commissione per discutere l’argomento. Abbiamo iniziato un dialogo con il ministero condiviso da Fenaveri: non è facile, bisogna fare accettare alla Commissione il fatto che le deroghe possano essere una soluzione per la caccia ricreativa. Se l’Ue non cambia le direttive e quindi nemmeno gli allegati, bisogna uscire da questa situazione, consentendo che le tradizioni vadano avanti con le deroghe. Cominceremo con lo storno, una caccia secondo piccole quantità non per danni all’agricoltura. Per i roccoli e i richiami vivi il ministero potrebbe riattivare la cattura di un numero limitato di soggetti selvatici ai fini di reintegrare gli allevamenti, qualcuno può essere attivato per una piccola quantità, non sarà possibile farlo a breve in numero massiccio come in passato. Questa scelta potrebbe mantenere in vita i roccoli anche come inanellamento scientifico e strutture a fini didattici".