Raccolto il grido dall’allarme sulla crisi della gestione della fauna, danni e ungulati ma anche piccola selvaggina stanziale, lanciato dalla Confederazione Cacciatori Toscani (Federcaccia Toscana, ANUUMigratoristi, ARCT) in occasione della Conferenza Programmatica svoltasi venerdì 2 febbraio a Villa Viviani in Firenze alla presenza di una sala gremita di dirigenti venatori in rappresentanza degli oltre quarantacinquemila cacciatori aderenti alla CCT: le Istituzioni, rappresentate dal Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani che ha portato il suo saluto in apertura dei lavori ed i rappresentanti delle forze politiche, PD, Forza Italia e Lega, che hanno preso parte alla Tavola Rotonda svoltasi nel primo pomeriggio, hanno preso atto della situazione di emergenza che vive la caccia e la gestione faunistica in Toscana e assunto l’impegno a riattivare canali di confronto per soluzioni condivise.
In primo piano, negli interventi, la crisi del modello di funzionamento degli ATC, aggravata da normative, regolamenti ed interventi piovuti a valle dell’abolizione delle province ed il flop della legge ungulati con la crescita dei danni e la diminuzione delle risorse – una legge da cassare, è stato detto .
Difficoltà e emergenza anche per piccola selvaggina stanziale, al centro di interventi tecnico –scientifici di alto profilo.
La ricca agenda affrontata dalla Conferenza ha prospettato rimedi per l’immediato individuando però anche soluzioni e proposte di più lungo periodo, da definire con il concorso di tutti i soggetti interessati, a partire dagli agricoltori e dal Consiglio Regionale, investito di un primario compito e di un ruolo di verifica e indirizzo. Una sintesi dei risultati sarà presto disponibile e costituirà la piattaforma per uscire dall’emergenza e disegnare il nuovo modello toscano.