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TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI


martedì 6 febbraio 2018
    

Successo per la Conferenza Programmatica promossa dalla Confederazione Cacciatori Toscani: dagli interventi e dalle indicazioni non solo la fotografia di una situazione allo stremo ma anche l’abbozzo di un disegno per uscire dalla crisi e l’apertura del dialogo con le forze politiche e sociali necessarie a dare gambe al progetto.  Dalla Conferenza esce un patrimonio di riflessioni da cui sono emerse proposte concrete che costituiranno la piattaforma con cui la CCT  - lo ha annunciato, chiudendo la prima sessione, Moreno Periccioli (membro presidenza CCT e presidente FIDC Toscana)- si presenterà già dai prossimi giorni agli organi di governo della Regione ma anche ai Gruppi Politici presenti in Consiglio. Un drappello dei quali è stato messo a confronto con gli ATC e gli Agricoltori nel corso di una tavola rotonda svoltasi al pomeriggio, aperta da Francesco Rustici (membro presidenza CCT e presidente ARCT) e coordinata dal giornalista di Sentieri di Caccia Matteo Brogi. Vi hanno preso parte per le associazioni agricole Marco Failoni della CIA e  Fabrizio Filippi della Coldiretti,  per gli ATC Giovanni Doddoli rappresentante del Coordinamento, Gianluca Dall’Olio  presidente FeNaVeRi, Andrea Pieroni consigliere regionale del PD e Tommaso Villa candidato di Forza Italia in Toscana. Filo conduttore la consapevolezza dello stato di crisi in cui versa il comparto in Toscana; imbarazzo e disponibilità da parte dell’esponente della forza di governo della Regione a riaprire la concertazione per uscire dalle secche, attenzione e apertura da parte degli agricoltori sulla necessità di riaffrontare l’intera questione governance negli ATC, emergenza ungulati e questione danni; caccia “compatibile”, secondo il rappresentante di FI con le scelte animaliste di Berlusconi e infine da chi in prima linea quotidianamente (Doddoli ATC) lancia un  grido d’allarme ma anche rivendicazione orgogliosa del ruolo della caccia: “Dai cacciatori gratuitamente un milione di ore caccia per le attività di controllo". Fate voi il conto del costo sociale se i cacciatori incrociassero le braccia!

DALLE PROPOSTE EMERSE

Ambiti Territoriali di caccia

Piena vicinanza e sostegno alle ragioni e problematiche espresse dagli ATC Toscani nel documento presentato alcune settimane fa e rimasto lettera morta. C’è un evidente rischio di paralisi dell’attività amministrativa degli ATC. Occorre urgentemente aprire un tavolo di crisi per evitare che il caso di Firenze5 sia solamente il primo di una serie di dimissioni a catena.

Crisi della Piccola selvaggina stanziale

Si propone d coinvolgere gli Atc e le varie categorie nella stesura e proposta del nuovo Piano Faunistico.Le strategie sugli Istituti faunistici pubblici e privati vanno sottoposte ad ampia partecipazione dei territori No a scelte centralistiche.

Sulla piccola selvaggina stanziale si propone la necessità di sperimentazione di “zone a particolare gestione faunistica venatoria” per coinvolgere maggiormente i cacciatori e concentrare gli investimenti negli istituti faunistici quali ZRC e ZRV.

Gestione ungulati

Superamento della Legge obiettivo sugli ungulati. Occorre procedere con urgenza alle verifiche previste dalla legge sull’applicazione della normativa straordinaria che a parere della CCT non ha raggiunto i risultati attesi vista la comune valutazione che anche le associazioni agricole danno della situazione. Aumento dei danni e crescita degli ungulati impongono una radicale inversione di marcia. Occorre ritornare alla corretta applicazione dell’Art 37 e snellire le procedure per gli interventi di contenimento. Superare da subito la logica del conflitto tra squadre e cacciatori di selezione applicando le indicazioni più volte proposte dalla CCT.

Danni.

Necessità di uniformare criteri di stima e rilevamento (anche mediante criteri e modalità innovative e oggettive proposte nella conferenza)  accompagnandoli  ad un unico atto di indirizzo regionale sui prezzi di mercato dei prodotti e modalità di indennizzo. La CCT propone anche l’istituzione di un fondo regionale alimentato con risorse pubbliche e lo studio di una eventuale copertura assicurativa .

Ripensare il modello

Occorre superare le emergenze ma anche iniziare una nuova riflessione sul futuro. La crisi degli ATC non è solo un problema toscano.  Quale modello di caccia per il futuro per garantire i capisaldi pubblicistici e dare maggiore peso al ruolo di agricoltori e cacciatori nella gestione?

 

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20 commenti finora...

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Se pompano come hanno pompato per la 157/92 siamo nella m..cioccolata!!!!peggio di prima.

da Solo LEGA 08/02/2018 13.34

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Una persona normale voterebbe per i problemi reali di questo paese e in contemporanea anche per la caccia, se ci sono le condizioni. Votare Salvini o la Meloni non garantisce la sicurezza nazionale ma una cosa è certa, limiteranno la clandestinità e con essa delinquenti assassini e spacciatori. Il che per il sottoscritto è una priorità più dei posti di lavoro. A proposito di spaccio, sembra che inviati di un quotidiano intervistando un gruppo di colorati in quel di Macerata questi candidamente hanno ammessi che loro spacciano per sopravvivere. Già spacciano per sopravvivere perché una volta sbarcati nessuno dei buonisti è in grato di fornirgli lavoro tanto le cooperative dei buonisti a gestione rossa comunque hanno incassato. A proposito sempre da un quotidiano si apprende che le 3 figlie di Giacobbo noto personaggio televisivo stavano passeggiando nei pressi di via della Lungara quando sono state affrontate da un giovane magrebino che le ha minacciate con una bottiglia chiedendo loro di consegnargli gli smartphone. Una delle tre ragazze ha urlato per chiedere aiuto e il rapinatore ha cercato di colpirla alla testa. A quel punto, però, s'è dato alla fuga, ma poco dopo è stato arrestato e identificato come unmarocchino di 29 anni con una lista di precedenti penali per reati contro la persona. Per le tre ragazze un grosso spavento, ma una di loro ha dovuto essere accompagnata per una leggera ferita, medicata e dimessa con qualche giorno di prognosi.

da Paolo 07/02/2018 17.23

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

ETTORE P DOVE LA P STA PER PIDDINO.

da PIDDINI ? Mai! 07/02/2018 15.20

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Ettore P...perdonami ma non hai capito molto del mio scritto ,anzi hai proprio travisato è compreso l'opposto.

da Jurgen 07/02/2018 12.24

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

X Jurgen. In realtà è proprio la 157 che dice che i danni devono essere indennizzati con la costituzione di un fondo regionale apposito. Il quale fondo utilizza “ anche” una parte delle tasse pagate dai Cacciatori, ma per la maggior parte dovrebbe arrivare dalla fiscalità generale, visto che i danni li fanno gli animali VIVI , non quelli morti. E che gli animali vivi sono , per l’appunto , di tutti e non solo dei cacciatori. Danni pagati dai Cacciatori è un po’ come se si chiedesse a un vigile di pagare le multe che eleva, perché se quella macchina è in divieto di sosta è colpa sua... Una caz...sciocchezza colossale.

da Mustang 07/02/2018 10.53

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Idee come quelle di Jurgen aiutano a far crescere gente come la Brambilla. Se ho capito bene, bisognerebbe votare per Salvini e la Meloni per ricondurre l'Italia all'onestà e alla onorabilità. Dimenticando che il primo ha ricandidato il fondatore, pur dopo una sentenza definitiva che mostra il vizietto che sta nel nostrpo DNA, a prescindere dal colore politico. La seconda proviene da esperienze che hanno datto fulgidi esempi nei suoi predecessori, uno dei quali, per cure parentali, è rimasto incriccato nella casetta di Montecarlo. Votare Salvini e Meloni, in sostanza, riporta tutto alla matrice dell'onestà imperitura delle cene eleganti. Verrebbe voglia di votare Grillo, se anche quel tomo non si fosse defilato e avesse messo in mano il baccellaio a un guappetto impomatato e a un informatico da scuola serale. Altro che truffoli.Quanto alla materia del contendere, le leggi dello Stato non sono eterne. La giurisprudenza italiana, più in su vai e più è così, ci dimostra che si possono interpetare "ad libitum". Abbiamo avuto un Presidente della Repubblica, avvocato penalista, che riuscì a far assolvere due persone dal reato di omicido, che sicuramente una delle due aveva commesso. Di quale legge vogliamo parlare? E in Toscana, la caccia ha avuto una gestione sicuramente migliore che altrove. Adesso è andata in crsio, come altrove, per l'insipienza delle nostre masse venatorie sempre più muscolari e dei nostri politici (specchio dei tempi e figli della società che rappresentano) sempre più acerebrati.

da Ettore P. 07/02/2018 10.50

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Il giochino di questi arruffoni mai sazi è quello di aggirare le leggi dello stato ,pensando di farla franca ,con proposte fuori dal tempo è fuorilegge.la legge è la 157/92 e a quella vi dovete attenere.lo stato ha riportato ha se la materia venatoria con sentenza della corte costituzionale.Questi vorrebbero un fondo regionale per ristornare i soldi ai bifolchi baipassando le regole di stato..e i soldi chi li dovrebbe mettere ??cialtroni...il 4 marzo vi si da una bella scoppola,poi vediamo se andate ancora a cercare sponda nel pd di truffolo......

da Jurgen 06/02/2018 20.39

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

x Mario. Nessun problema ad essere controllati ma se i controlli prima, durante e dopo trasformano un normale procedimento in una menata infinita allora gestire con efficacia e nei tempi utili diventa molto, molto difficile. E comunque partiamo da due punti di vista divergenti: tu controlleresti tutto e tutti, io lascerei operare la gente onesta nei limiti delle procedure ordinarie e punirei con durezza e inflessibilità coloro che sbagliano con dolo. PS: per carattere sono portato a dare fiducia alle persone...salvo poi verificare che la meritino!

da Cacciatore appassionato 06/02/2018 19.39

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Vuoi far rovinare,anche le Afv che funzionano?

da Springer Toscano 06/02/2018 18.45

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

I danni sono quasi sempre una scusa. Poi, si concentrano soprattutto sul versante dei vigneti di qualità. Lancio due provocazioni. La prima, eliminare tutte le zone non vocate e dare in mano la caccia agli ungulati al sistema ordinario. Braccate. Mi dicono che l'80% dei capi in controllo sono frutto delle braccate. Secondo, acquisire agli ATC tutti gli istituti che non ne fanno parte (AFV, ATV ecc.) fino - dico uno sproposito - a tutte le aree protette. La nova legge (fallita) sui parchi voleva invece affidare alla gestione dei parchi anche le aree contigue. E' qui che la sbruffonata di Realacci (che l'ha fatta insierire in ultima lettura) ha fregato lui, la legge e la sua candidatura.

da Santeri Luca 06/02/2018 18.25

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Molti atc toscani stanno sprofondando sotto il peso delle consulenze pagate a società ai cui vertici sono ben noti personaggi del nostro mondo. Quindi ferreo controllo pubblico su ogni singola voce di spese degli ATC; tutte le cariche di atc devono essere a titolo GRATUITO: la caccia è una passione, non si lucra sulle passioni. Infine una domanda: che problemi ci sono ad essere controllati?

da Mario 06/02/2018 15.30

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

ZONE CUSCINETTO VOCATE-NON VOCATE..a distanza 500 metri dalle vocate.(Ahimè siete già ritornati sul cartello) ART.37 APPLICATO NEL RISPETTO DELL'ARTICOLO 19.LEGGE 157/92 . RISPETTO del FERMO BIOLOGICO DI PRELIEVO FAUNA SELVATICA. PRELIEVO SELETTIVO IN ZONO NON VOCATE PER TEMPI,SESSI e CLASSI DI ETA'dopo censimenti coadiuvati da agenti forestali e/o funzionari di provincia e piani di abbattimento SERI To be continued ?

da massi 06/02/2018 15.24

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

x Mario. Se si parte dal principio che siamo tutti ladri potenziali e per questo meritevoli di controlli prima, durante e dopo, si va poco lontani ed è offensivo per coloro che senza interesse e per pura passione si impegnano quotidianamente per il bene della caccia. Il fagiano ha un prezzo che varia a seconda dell'età. Quel prezzo è pubblico e deve costituire la base sulla quale operare i ribassi d'asta. Mi pare semplice libero da sospetti. Non si può continuare a vedere il marcio ovunque!

da Cacciatore appassionato 06/02/2018 14.49

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Riportare gli appalti dal sistema pubblicistico a quello privatisco riapre le porte alle ruberie e ai FAGIANI D'ORO. Non vorrei fosse solo questo il problema: eliminare i controlli pubblici.

da Mario 06/02/2018 14.40

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Leggo....."Superare da subito la logica del conflitto tra squadre e cacciatori di selezione applicando le indicazioni più volte proposte dalla CCT" Quali sarebbero queste indicazioni? Io non le ho trovate da nessuna parte. Qualcuno mi può chiarire. Circa il fondo regionale per l' indennizzo dei danni.....sono daccordo ma....i soldi da dove devono essere presi?

da SPRINGER TOSCANO 06/02/2018 14.23

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Premesso che sarei curioso di conoscere le proposte operative di coloro che sono bravi a criticare ma molto meno a proporre valide alternative, osservo: per gli ATC è a mio avviso necessario semplificare e rendere più agile il modello e struttura di gestione e per fare ciò è necessario sottrarre gran parte della loro attività (e responsabilità) alle procedure pubblicistiche oppure dotare i Comitati di Gestione di una adeguata struttura tecnico-amministrativa. PICCOLA SELVAGGINA STANZIALE: è l’attività principe della caccia moderna pertanto è necessaria una riqualificazione della selvaggina oggetto di caccia per qualità ma anche quantità; i soldi dei cacciatori devono essere spesi principalmente per la caccia! Pertanto vanno rivisti inutili limiti di immissione e attivata una fruizione controllata e un prelievo rapportato alle disponibilità delle popolazioni selvatiche. Potrebbero funzionare allo scopo le aree a particolare gestione limitate per tempi, orari e prelievo (ma chi controlla?). Le ZRV potrebbero rappresentare una valida opportunità se di ampiezza adeguata e gestite con costanza e competenza e senza perdere di vista lo scopo di costituire un’area franca per la selvaggina ma anche di irradiazione e diffusione sul territorio circostante. UNGULATI: limitare allo stretto necessario gli interventi di contenimento (per i quali paghiamo un prezzo altissimo in termini di immagine e ultimamente anche di responsabilità!) e di contro allungare ed allargare i tempi di prelievo nel calendario venatorio. DANNI: ottima l’idea di uniformare criteri di stima, valutazione e indennizzo sulla base di un atto di indirizzo regionale e dei rimborsi a carico di un fondo comune appositamente costituto con risorse regionali.

da Cacciatore appassionato 06/02/2018 13.49

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

La legge remaschi ha funzionato è inutile negarlo, è che i cinghiali sembrano solo dei cinghiali...

da L.b. 06/02/2018 13.30

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

ORMAI LA CACCIA è FINITA CON ELEMENTI DEL GENERE COSA VUOI FARE PIù.

da GENNY 4 BOTT 06/02/2018 13.24

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

e poi chi ha le aziende venatorie e agrituristico venatorie deve obbligatoriamente lanciare almeno 100 fagiani e 20 lepri per ettaro, sennò fine delle stesse!

da tanto per cambiare 06/02/2018 13.05

Re:TOSCANA. I PUNTI DELLA CRISI

Siete semplicemente inqualificabili....degli inutile predoni al soldo di agricoltori e politicanti di quart'ordine.,che sono riusciti a destrutturate e destabilizzare un patrimonio faunistico ,che era l'orgoglio d'Italia e la bandiera della buona gestione.La vostra stoltezza ed ottusità vi si ritorcerà contro ,anzi ha già ricominciato

da Castagneto carducci 06/02/2018 12.17