Andiamo avanti con la nostra carrellata quotidiana di cacciatori, persone per bene, impegnati nella società con le più disparate professioni e spesso, nel tempo libero, volontari per l'ambiente e non solo. I 5 cacciatori di oggi sono Luca Gentili, Chiara Macchi, Mauro Proietti, Stella Faure e Nicola Micheloni.
Luca Gentili a Pistoia e provincia è un nome noto nell'ambiente. E' coordinatore provinciale della Libera Caccia e si dà un gran da fare, insieme al fratello Daniele e a tanti amici, per realizzare iniziative che coinvolgano soprattutto i giovani. Chiara Macchi, zoologa e biologa, nonostante la giovane età e due bimbe piccole, tiene corsi per aspiranti cacciatori e fa anche la commessa. Crede che ogni cacciatore sia un po' biologo e un po' scienziato, perchè per esserlo occorre studiare e conoscere profondamente la natura. Mauro Proietti è un giornalista, collaboratore presso la vice presidenza del Senato e da sempre impegnato nel mondo dell'associazionismo e nella politica a sostegno della caccia. Ha fondato il movimento ReteVenatoria, punto di incontro di appassionati e tecnici del settore. Stella Faure è una cacciatrice esperta e una guida escursionistica professionista. E' fermamente convinta che ogni cacciatore possa fare la sua parte per il bene collettivo, anzitutto insegnando ad amare e rispettare l'ambiente che ci circonda. Senza retorica o ipocrisia. "Siamo noi le sentinelle dell'ambiente!" dice. Infine Nicola Micheloni, infermiere nella vita, impegnato nell'associazionismo venatorio nel tempo libero. Attualmente è referente della Confavi di La Spezia e da anni si batte per difendere la sua passione.
La caccia è quotidianamente sotto attacco. Una folla di millantatori, spesso prezzolati, si affannano a riempire tutti i grandi mezzi di comunicazione di massa e i social network di una infinità di baggianate (oggi rinominate fakenews) che danneggiano ingiustamente l'immagine della caccia e dei cacciatori.
Siamo tutti gente per bene, impegnata nella società. Lavoratori, professionisti, studenti, pensionati; giovani, donne, anziani. Tutti acccomunati da una stessa passione. Abbiamo una licenza di caccia. Che significa che siamo incensurati. In un momento come questo, dove si sta per decidere il nostro futuro almeno per i prossimi cinque anni, è importante fare di tutto per ristabilire un minimo di verità. Bisogna reagire, contestare le accuse. Dobbiamo metterci la faccia, come fanno questi altri cinque amici, ai quali quotidianamente ne seguiranno altri.
Cosa possiamo fare? Parliamone con parenti ed amici, vicini di casa e personaggi che possano avere influenza in un contesto più ampio e diffuso. Pochi concetti e semplici per conquistarne o accrescere la simpatia. Un passa parola allargato, chiedendo ai nostri dirigenti locali di adoperarsi per proporre anche messaggi pubblicitari sulla stampa locale e sul web.
Ecco alcuni concetti che possono essere dettagliati zona per zona, ampliati e arricchiti con ulteriori considerazioni tratte dall'esperienza sui singoli territori.
Migratoria. Nessun rischio dalla caccia. Il benessere dellle popolazioni di uccelli migratori si salva grazie alla caccia. Che in ogni caso non può essere indicata come responsabile di eventuali diminuzioni. Un terzo del nostro del territorio è interdetto all'attività venatoria. Un'immensa incontestabile area rifugio. Se qualche specie risultasse in sofferenza, le cause dovrebbero essere da ricercate altrove. Negli ultimi 100anni sono scomparsi il novanta per cento delle zone umide italiane. Le uniche residue sono in salvo grazie ai cacciatori. I piccoli uccelli granivori non sono oggetto di caccia almeno da trent'anni. Che fine hanno fatto? Perchè gli ambientalisti tacciono?
I veri ambientalisti siamo noi. Negli ultimi 50anni abbiamo perso un terzo del territorio agricolo e forestale. Il bosco è abbandonato. Siamo noi cacciatori che recuperiamo i sentieri e curiamo il sottobosco. Salviamo le zone palustri. Conserviamo le tradizioni della nostra civiltà contadina. Siamo un forte presidio del territorio. Collaboriamo con la Protezione Civile con decine di migliaia di volontari. Creiamo ambiente per il passo, la sosta e lo svernamento dei migratori.
E per l'operazione simpatia: organizziamo incontri conviviali. Non c'è miglior modo di convincere uno scettico, se non invitandolo a una cena di caccia. Carne sana, nutriente, buona tavola, amicizia e convivialità faranno la differenza.