La Confederazione Cacciatori Toscani alcuni giorni fa si è rivolta a tutti i candidati ed alle formazioni politiche per chiedere impegni sulle riforme necessarie alla materia faunistico venatoria "ormai non più rinviabili". Dopo l'adesione di Leonardo Marras (Pd), Andrea Barabotti (Lega), Luca Mori (Liberi e Uguali) e Stefano Mugnai (Forza Italia), arrivano ora quelle di Dario Parrini (Pd), Laura Cantini (Pd), Arianna Benigni (Liberi e Uguali) e Caterina Bini (Pd).
Ecco quanto hanno dichiarato, firmando l'impegno.
Dario Parrini, Segretario Regionale PD Toscano, Candidato al Collegio Uninominale Toscana 2 del Senato.
Gentilissimi, la presente per comunicare la mia adesione in qualità di candidato al collegio uninominale Toscana 2 del Senato per il Partito Democratico all'appello della Confederazione Cacciatori Toscana in allegato.
Molto cordialmente,
Dario Parrini
Laura Cantini, Candidata per il PD nel Collegio Plurinominale Toscana 3 della Camera
Salve,
ricevo con piacere il documento prodotto dalla CCT ; vista la mia pregressa esperienza come Vice Presidente della Provincia di Firenze con delega alla Caccia conosco la materia e condivido il ragionamento da voi proposto. Sono da sempre convinta che l' ambientalismo e l'attività venatoria possano coesistere in maniera sostenibile. Per questo vorrei sottoscrivere il vostro documento.
Cordialità, Laura Cantini
Arianna Benigni: Candidata al Collegio Uninominale Toscana 6 Pistoia alla Camera dei Deputati per Liberi e Uguali
Gentile sig. Romagnoli,
ho ricevuto e letto il vostro documento e La ringrazio per il coinvolgimento.
Aderisco al vostro appello poichè ritengo non più rimandabile l'aggiornamento del corpus normativo vigente e la creazione di nuovi efficaci strumenti normativi per la tutela della biodiversità e delle specie selvatiche autoctone.
L'aumento delle superfici boschive di oltre 3 milioni di ettari negli ultimi 30 anni per effetto dell'abbandono delle montagne e dello spopolamento di zone un tempo coltivate, i mutamenti climatici in corso, il dissesto idrogeologico, gli incendi e il rischio di desertificazione: tutto reclama strategie e tattiche intelligenti e coordinate.
Gli squilibri del patrimonio faunistico sono uno degli aspetti di questo scenario complesso.
Il tema all'attenzione non è più solo quello del prelievo ragionato di fauna selvatica soprattutto di talune specie in forte aumento vuoi per la scomparsa o la riduzione dei competitori vuoi per l'introduzione di specie non autoctone.
Parlare di caccia significa parlare di gestione e cura del territorio, scelte di qualità in agricoltura e zootecnia, recupero di terreni abbandonati, riduzione del consumo di suolo, cura e utilizzo del patrimonio boschivo.
Il tempo che ci è stato dato è un tempo di cambiamento e denso di opportunità.
Per questo condivido la necessità e l'urgenza di un effettivo pieno coinvolgimento delle associazioni venatorie, agricole e ambientaliste quindi la creazione di una governance che poggi proprio sui soggetti in grado di armonizzare competenze, conoscenze, territori e interessi.
Un cordiale saluto
; Arianna Benigni
Caterina Bini. Candidata al Collegio Uninominale Prato-Pistoia del Senato
Buonasera,
chi, come me, negli anni ha vissuto la propria esperienza amministrativa a stretto contatto con il territorio conosce bene quanto l'attività venatoria sia componente essenziale per la gestione del territorio, in termini di contrasto ai fenomeni di crescente abbandono dello stesso e ai problemi che esso causa non solo all'agricoltura ma alla collettività tutta.
Proprio partendo da questa considerazione, non propagandistica ma semplicemente realistica, ho condiviso durante i miei 8 anni in Consiglio Regionale, fino al 2013, numerosi provvedimenti che la Regione ha messo in campo. La presenza in Commissione Agricoltura poi, mi ha permesso di scendere ancora più nello specifico di questi provvedimenti e di questi temi.
Ho portato questa esperienza anche nel mio mandato parlamentare, seppur nella consapevolezza che le competenze in materia venatoria tra livello nazionale e regionale sono diverse.
In questi anni il contatto con il mondo venatorio mi ha permesso di comprendere quanto gli strumenti normativi nazionali abbiano mostrato punti di forza ma anche criticità rispetto agli strumenti di gestione faunistica e venatoria del territorio.
In questo senso colgo volentieri il vostro appello e rinnovo la mia disponibilità, già espressa in varie sedi, ad affrontare assieme a voi una riflessione sulle possibili modifiche alla legge 157/1992 e ad altre normative nazionali. La legge 157 ha avuto il merito di dare elementi di certezza al settore ma, sicuramente, dopo 26 anni ha bisogno di un aggiornamento per affrontare i cambiamenti che sono emersi in questi anni nel mondo venatorio e agricolo e che sono sotto gli occhi di tutti. Da parte mia rinnovo la disponibilità ad un confronto con voi, qualora sia eletta, rispetto a questi ed altri temi, cercando di affrontarli in modo analitico e preciso, nell'ottica poi di assumere le opportune iniziative in sede parlamentare.
Un caro saluto
Caterina Bini
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