Come abbiamo visto la campagna mediatica sulle modifiche alla 157 soprattutto nei giorni seguenti alla presentazione del testo Orsi in Senato, è stata quasi totalmente dominata dalle accuse delle varie sigle verdi e animaliste. Il dibattito si è aperto anche a livello locale. In Umbria in risposta alle accuse mosse contro la caccia da Legambiente, è intervenuto il presidente di Federcaccia di Spoleto Luciano Calabresi che denuncia l'esistenza di un "ambientalismo in malafede" causa di "una politica infiltrata nell'associazionismo".
Federcaccia mette in guardia l'associazione: “Per chi dice le bugie e lo fa a mezzo stampa, si profila il reato di diffamazione. Si può far finta di non aver sentito una prima volta - precisa Calabresi -, sopportare la seconda, ma di fronte al sistematico bombardamento di menzogne e discriminazioni cui state sottoponendo una categoria di cittadini incensurati, ogni pazienza trova il suo limite”.
La Fidc di Spoleto definisce falso quanto dichiarato da Legambiente, "E’ falso che gli uccelli protetti potranno essere usati come richiami vivi. E’ falso che si potranno imbalsamare gli animali uccisi senza più nessuna procedura o regola. E’ falso che si potr�cacciare in deroga nei parchi e nelle aree protette". E ancora "è falso, anzi strafalso, dire che la riforma della caccia lasci libero un sedicenne di acquistare, detenere e trasportare armi da fuoco. In realtà gli si concede, dopo un corso, di avere una sorta di foglio rosa con indicati i nominativi di tre adulti con esperienza di caccia almeno quinquennale, che il sedicenne può accompagnare e che gli possono affidare la loro arma per sparare".