Nessun ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza di dicembre 2017 (ma pubblicata solo a febbraio) del Tar di Cagliari, che ha accolto le posizioni degli animalisti, annullando il calendario venatorio 2017 - 2018 nella parte in cui aveva previsto due mezze giornate per pernice rossa e lepre sarda (mai effettuate, visto che la Giunta aveva già corretto il calendario a seguito dell'ordinanza cautelare di settembre). Il Tar ha condannato la Regione e le associazioni venatorie che si erano opposte al ricorso, al pagamento di 3 mila euro totali all'associazione Gruppo di Intervento Giuridico.
"I cacciatori sardi sono più penalizzati di quelli della Penisola, con il calendario più restrittivo". Commenta il capogruppo regionale dell'Udc Gianluigi Rubiu. "Solo indifferenza e disinteresse verso l'universo delle doppiette isolane", continua l'esponente dei moderati, che ha presentato una mozione urgente firmata dai gruppi di opposizione. "La Regione ha a oggi rinunciato a impugnare la sentenza al Consiglio di Stato, venendo meno così alla difesa di una sua competenza".
"Un vero e proprio tradimento nei confronti del comparto, che mette in pericolo anche lo svolgimento della prossima stagione - prosegue Rubiu -. È solo l'ultimo schiaffo della politica alla platea venatoria isolana".
Non è infatti l'unico motivo di malcontento del settore: "Perché da ormai oltre tre anni sono state depositate all'attenzione del Consiglio Regionale - conclude Rubiu - quattro differenti progetti di legge provenienti dai diversi schieramenti, tesi a dare un nuovo inquadramento al settore venatorio (e, quindi, anche alla redazione del calendario venatorio), che ancora non sono stati posti all'attenzione della competente commissione".
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