Domenica 4 marzo si è chiusa la settimana lombarda della gastronomia venatoria. Caccia in Cucina, da sempre sponsorizzata dalla Delegazione del CIC Italia (Consiglio Internazionale della Caccia e della Salvaguardia della Fauna).
Oltre 200 persone hanno partecipato alla cena inaugurale del 26 febbraio a Milano, presso la prestigiosa “Società del Giardino”, con un sontuoso menu aperto da un ricco buffet, forte di formaggi e salumi tipici di svariate provenienze regionali, accompagnati dai paté e marbré di selvaggina preparati dai capaci chef della ristorazione che opera al Club del “Giardino”. A seguire un’offerta di germano reale e cinghiale, preparati in maniera gustosa e raffinata con garganelli e polenta bergamasca. Il tutto con doveroso accompagnamento di ottimi rossi e spumanti.
Il consolidato successo della rassegna è stato nuovamente attestato dai locali aderenti sul territorio – tra ristoranti, trattorie e agriturismi – grazie al programma che, ad esempio, ASCOM di Bergamo, coordinatrice in quella provincia dell’iniziativa, ha organizzato dal 25 febbraio al 25 marzo, per valorizzare la rilevanza del cibo legato alle tradizioni della cucina locale.
Un consenso diffuso che testimonia in maniera significativa l’avanzata della riscoperta delle preparazioni culinarie a base di selvaggina presso un pubblico assai più vasto della platea dei cacciatori. Questo interesse per la selvaggina – sano prodotto della terra come il vino e tutti i prodotti che caratterizzano le nostre tavole – è un segnale positivo sia per la volontà di non abbandonare né dimenticare la tipicità dei sapori delle nostre origini contadine, sia per la consapevolezza dell’importanza della fauna selvatica come risorsa per le economie rurali, la cui buona e durevole gestione comporta anche una sorta di “rinascimento” culinario.
Al termine della serata è stato distribuito ai partecipanti un interessante depliant informativo sulla carne di selvaggina, molto chiaro e ben fatto, dal titolo “Selvaggina – Una scelta buona, sana & sostenibile”, perfettamente curato dalla consocia della Delegazione italiana del CIC, Patrizia Cimberio, con il patrocinio del CIC e di ASCOM Bergamo.