Si scrive “coadiutori abilitati”, si legge cacciatori. Il personale volontario da impiegare a supporto della Polizia provinciale nei piani di controllo del cinghiale, che la Città Metropolitana di Bologna cerca disperatamente, al punto di pubblicare un appello sulla propria homepage ufficiale, altro non è che quella categoria di cacciatori che ha ottenuto l'abilitazione specifica allo scopo.
In collaborazione con la Regione Emilia-Romagna “si è infatti deciso di accogliere nuove candidature per dare risposta alla crescente preoccupazione di residenti, agricoltori e utenti stradali per la folta presenza di cinghiali sul territorio in grado di costituire un reale pericolo per la sicurezza delle persone”.
“È un ulteriore provvedimento che la Città metropolitana mette in campo per affrontare il problema della presenza di cinghiali in varie zone dell'area metropolitana. - dichiara il consigliere delegato Raffaele Persiano - Condivido la preoccupazione di residenti, agricoltori e utenti della strada ed è per questo che abbiamo bisogno di volontari. Il loro sarà un lavoro di supporto all'azione della Polizia provinciale al fine di attuare i piani di controllo che metteremo in campo per ridurre maggiormente la presenza di cinghiali e migliorare la sicurezza delle zone interessate".
“Per particolari esigenze e zone – continua il comunicato della Città di Bologna -, si valuterà che i coadiutori abilitati al prelievo di selezione alla specie abbiano maturato una buona affidabilità tecnico-operativa, abbiano operato con buoni risultati da almeno tre anni e che siano disponibili, di norma, due giorni alla settimana”.
Nessun accenno, forse doveroso, alla situazione di stallo creatasi dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, che di fatto ha delegittimato l'ausilio dei cacciatori nei piani di controllo in riferimento ai contenuti della 157/92. Fatto che ha portato diverse associazioni venatorie locali a richiamare i propri iscritti invitandoli a non partecipare alle operazioni di controllo faunistico finchè la situazione non sarà chiarita.
A questo punto è anche una questione di principio. I cacciatori sono utili o meno? Se sì, come pare ovvio, occorre sancirlo per legge e fermare in maniera determinata i continui tentativi di discredito della categoria.