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News CacciaPiemonte, divieti caccia alla Corte Costituzionale mercoledì 14 marzo 2018 | | Come abbiamo visto negli scorsi mesi, in virtù delle ragioni esposte dalle associazioni venatorie contro la Regione Piemonte, il Tar sottoposto alla Corte Costituzionale il giudizio sulla liceità delle limitazioni sul calendario venatorio, in particolare riferimento al divieto di caccia per diverse specie: pernice bianca, allodola, lepre variabile, fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, moretta, combattente e merlo.
Secondo il Tar queste limitazioni e divieti violano gli articoli 102 (separazione dei poteri) e 117 (competenze dello Stato in materia ambientale) della Costituzione. A che punto siamo sul giudizio? Stando ad un recente aggiornamento di Alessandro Bassignana, passato alla Libera Caccia piemontese dopo le dimissioni da Fidc, il ricorso sarebbe appena approdato sui banchi della Corte.
“Per ora è l’Associazione Nazionale Libera Caccia, ANLC, ad aver presentato l’atto di costituzione in giudizio, ma è certo seguiranno presto altri” scrive. Per la controparte, oltre alla Regione si è costituita la Lac (Lega per l'Abolizione della Caccia). La difesa punta sulla presunta delicatezza della situazione delle specie oggetto di divieto, cosa contestata dalle controdeduzioni di Anlc, la quale fa notare che il buono stato di salute di queste specie è garantito anche dalla Direttiva Uccelli, che dà opportune indicazioni per i divieti nazionali.
Il legale di Libera Caccia si sofferma poi sul ruolo della caccia, vista come “sfruttamento accettabile”, e certo non tale da mettere a repentaglio la biodiversità dell’ambiente, semmai di favorire la stabilizzazione qualitativa e quantitativa della popolazione faunistica, consentendo di monitorare le popolazioni di selvatici. La Regione avrebbe dovuto dimostrare scientificamente quanto afferma attraverso un preciso iter tecnico-scientifico, cosa che non ha fatto. A sostegno delle sue tesi, la Libera Caccia ha citato numerosi riferimenti di legge e sentenza passate. Ora non resta che aspettare la sentenza. Ed augurarsi che possa mettere la parola fine ad un contrasto tra Regione e cacciatori che va avanti da troppo tempo e che non accenna ad attenuarsi. Tutti i divieti infatti sono stati confermati nella nuova proposta di legge che è attualmente all'esame del consiglio regionale.
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