Appena approdato in terra ungherese, Roberto Baggio si lascia alle spalle le spiacevoli vicissitudini vissute da noi, a causa di alcuni insulti da cui si è dovuto difendere in Tribunale per la sua passione venatoria.
E proprio alla caccia si dedica nella bella e selvaggia Ungheria. Qui ha anche incontrato i giovanissimi del calcio ungherese, a cui ha consigliato di non dimenticare mai il gusto di divertirsi, nello sport e nella vita. Baggio è qui anche per un programma di formazione per allenatori, a lui intitolato.
L'affetto dei tanti fan, anche in Ungheria lo travolge: in migliaia si sono presentati per una foto e per strappare un autografo al divin codino, considerato una leggenda vivente: il Michelangelo del calcio degli anni novanta, come scrive il sito ungherese nemzetisport.hu. In Ungheria, scopriamo dal magazine, Baggio ci va regolarmente, sia a caccia che per seguire la formazione dei campioni del calcio di domani.