La Regione Toscana ha emesso il secondo Report sui risultati dell'applicazione della Legge Obbiettivo per la gestione degli ungulati selvatici, ovvero capriolo, cervo, daino, cinghiale e muflone. "La consistenza, densità e distribuzione delle diverse specie - si legge nell'introduzione - è progressivamente aumentata nel tempo, con la sola eccezione del muflone, più soggetto delle altre specie alla predazione del lupo".
"Rispetto alla situazione rappresentata nella ultima pubblicazione della Banca Dati Ungulati curata da ISPRA (2012), la Toscana rappresenta la regione con le maggiori consistenze dell'Italia peninsulare, comprendendo circa 400.000 capi. Nella Regione, rispetto ai dati conosciuti a livello nazionale, si stima presente, rispettivamente, il 40% dei caprioli, il 45% dei daini, il 30% dei cinghiali dell'intero Paese".
La Toscana, per densità di ungulati, si avvicina ai valori dell'Austria, prima in Europa per la consistenza degli ungulati in relazione al territorio.
Come si vede dalla tabella tratta dal rapporto, il trend di consistenza delle diverse specie, dal 2000 al 2017, è in crescita.
Nel rapporto si sottolinea che i dati sono relativi quasi esclusivamente alle aree cacciabili, quindi ad essi deve sommarsi quanto presente in oltre il 22,9% del territorio agro-forestale oggetto di divieto di caccia.
Per tutte le analisi nel dettaglio, si rimanda al documento in pdf, che già sta facendo molto discutere i cacciatori nei circoli, nelle sezione e anche sui social, dove si preannunciano osservazioni e proposte di modifica delle disposizioni regionali, sia per quanto riguarda la Legge Obbiettivo, che quanto concerne il rimborso dei danni e le competenze degli Atc. |