Il Fatto quotidiano questa mattina si occupa dell'iniziativa che ha portato il Consorzio Armaioli italiani a tenere lezioni sulla natura nelle scuole elementari della zona di Gardone. E lo fa riferendo delle polemiche animaliste, sfociate in una petizione on line rivolta al ministero dell'Istruzione e agli assessori regionali affinché in futuro si vietino simili incontri tra cacciatori e alunni. Petizione che ha raggiunto quota 7 mila firmatari.
Alle polemiche risponde il sindaco di Gardone Valtrompia, Pierangelo Lancelotti: “Non parlate di lezioni di caccia: state strumentalizzando quest’iniziativa. Il progetto proposto dal Consorzio armaioli è stato condiviso dagli insegnanti. Nelle nostre zone si parla di ambiente e lo vogliamo fare anche a scuola. Non neghiamo che la caccia comprende anche l’uso delle armi ma in classe non entra alcun fucile” ha detto il sindaco.
La petizione attacca anche la scelta di sottoporre agli alunni una serie di favole in cui il cacciatore ha un ruolo positivo, ovvero quelle contenute nel libro “Il cacciatore in favola”, undici storie a cura di Luca Gottardi, Patrizia Filippi e Daniela Casagrande. “La figura del cacciatore - continua il sindaco Lancelotti - si trova anche in altre fiabe. In quel testo non si parla di animali abbattuti ma di tutto quello che succede prima dello sparo. L’iniziativa è nata per spiegare ai ragazzi perché esistono i cacciatori. Nelle nostre famiglie è una passione, una tradizione. Il 70% delle medaglie olimpiche le abbiamo vinte con i nostri fucili”.
Si registra anche l'intervento del Moige, movimento italiano genitori: “Non è da biasimare un’attività di questo genere - dice Antonio Affinita, direttore del Moige - ma serve il consenso informato delle famiglie che devono essere messe in grado di scegliere. Nessuno può dire se è giusta o meno un’attività come quella fatta a Gardone Valtrompia. La scuola deve educare al rispetto del pluralismo e delle diversità. Non devono accadere soprusi didattici”.